Forlì, 12/10/2015
Prot. n. 291/2015

L'erba medica diventa coltura

Angelo Frascarelli
©RIPRODUZIONE RISERVATA

L'erba medica diventa coltura

Stampa

La nuova PAC è entrata in vigore dal 1° gennaio 2015 e non sono previsti cambiamenti nella prossima campagna agraria 2015/2016 (domanda PAC 2016), ad eccezione di alcuni aggiustamenti. Tra questi c’è una novità sull’erba medica e le colture foraggere “in purezza”.

Dal 2016, l’erba medica in purezza è una coltura a seminativo e deve rispettare la diversificazione. Dal 6° anno non è un prato permanente. Le conseguenze: semplificazione per alcune aziende, ma problemi per le aziende che coltivano solo erba medica.

In realtà, non si tratta di un cambiamento della normativa, ma di una diversa interpretazione della stessa. Nello specifico, questa novità riguarda l’applicazione del greening, con notevoli conseguenze per le aziende con i medicai.

Cosa cambia?

Dalla prossima campagna agraria 2015/2016 (domanda Pac 2016), l'erba medica coltivata “in purezza” o miscelata esclusivamente con altre leguminose non è considerata come una “pianta erbacea da foraggio”, ma come una “coltura” facente parte del sistema di rotazione dell’azienda.

Questo cambiamento di classificazione dell’erba medica significa che un’azienda con sola erba medica non rispetta automaticamente il greening, come era nel 2015, ma deve rispettare la diversificazione ovvero praticare le 2 o 3 colture. Questo cambiamento genera una notevole difficoltà alle aziende specializzate nella produzione di erba medica, soprattutto quelle che destinano il foraggio all’essiccazione o alla disidratazione.

Nello stesso tempo questo cambiamento introduce anche una semplificazione per le aziende con erba medica; infatti, un medicaio in purezza rimane “seminativo” anche dopo 5 anni e non deve essere dichiarato prato permanente.

Non più aziende con sola erba medica

La nuova interpretazione normativa – applicabile dal 2016 – supera la “doppia” classificazione dell’erba medica, in funzione dell’anno di impianto, genera alcune conseguenze applicative nella gestione degli impegni del greening.

Siccome il medicaio è un “seminativo”, deve rispettare due impegni del greening:

L’impegno delle EFA è facilmente risolvibile, visto che l’erba medica è una coltura azotofissatrice, quindi è utilizzabile per soddisfare il 5% di EFA.

Il problema maggiore è la diversificazione. L’azienda con medicai devono praticare almeno le 2 o 3 colture, quindi non potrà esistere un’azienda interamente a erba medica “in purezza” o ad altre specie foraggere “in purezza”.

Non più l’autorizzazione di Agea prima dell’aratura del medicaio

L’erba medica è sempre un seminativo e non diventa un “prato permanente” dal 6° anno.

Pertanto l’agricoltore non deve soggiacere all’impegno del “mantenimento dei prati permanenti” e, dal 2016,  non deve chiedere l’autorizzazione ad Agea prima dell’aratura del medicaio.

Questa conseguenza della nuova interpretazione normativa è positiva per molte aziende agricole, perché semplifica la domanda Pac e le procedure del greening.


La classificazione dell’erba medica

CLASSIFICAZIONE DELL’ERBA MEDICA

2015

DAL 2016

Erba medica

-        Fino al 5° anno: seminativo, coltura azotofissatrice e erba.

-        Dal 6° anno: prato permanente.

Seminativo e coltura azotofissatrice.

Coltura azotofissatrice

-        Si, fino al 5° anno.

-        No, dal 6° anno.

Si, sempre.

Erba o pianta erbacea da foraggio

Si.

No.

Seminativo

-        Si, fino al 5° anno.

-        No, dal 6° anno.

Si, sempre.

Prato permanente

-        No, fino al 5° anno.

-        Si, dal 6° anno.

 

No.

 

I cambiamenti dell’erba medica nel greening

UTILIZZO DEI TERRENI

2015

DAL 2016

Diversificazione

-        fino al 5° anno: non si applica se più del 75% dei seminativi sono ad erba medica, a condizione che i seminativi non sottoposti a tali impieghi non siano superiori a 30 ettari;

-        dal 6° anno: non si applica se più del 75% della superficie agricola è ad erba medica, a condizione che i seminativi non sottoposti a tali impieghi non siano superiori a 30 ettari.

Occorre rispettare sempre la diversificazione, poiché l’erba medica è una coltura.

Mantenimento dei prati permanenti

Dal 6° anno, il medicaio è un “prato permanente”, pertanto l’agricoltore deve chiedere l’autorizzazione ad Agea prima dell’aratura del medicaio.

Non si applica, in quanto l’erba medica non è mai considerato un “prato permanente”

Area di interesse ecologico

-        fino al 5° anno: non si applica se più del 75% dei seminativi sono ad erba medica, a condizione che i seminativi non sottoposti a tali impieghi non siano superiori a 30 ettari; inoltre, l’erba medica è una coltura azotofissatrice, quindi contribuisce al rispetto del 5% di area di interesse ecologico.

-        dal 6° anno: non si applica se più del 75% della superficie agricola è ad erba medica, a condizione che i seminativi non sottoposti a tali impieghi non siano superiori a 30 ettari.

L’erba medica è una coltura azotofissatrice, quindi contribuisce al rispetto del 5% di area di interesse ecologico.




Angelo Frascarelli

©RIPRODUZIONE RISERVATA
stampa-footer-2021 L'erba medica diventa coltura