La Rivista | nº 03 Marzo 2021
Lavori usuranti: la comunicazione obbligatoria del datore di lavoro
di Andrea Fiumi, consulente del lavoro
Nel complesso mondo lavorativo vi sono attività particolarmente usuranti tutelate dalla legge che, a determinate condizioni, consentono al lavoratore di accedere al trattamento pensionistico con requisiti ridotti, in termini di età anagrafica e in termini di sommatoria tra età anagrafica e anzianità contributiva, rispetto alla generalità dei lavoratori che non svolgono o non hanno svolto queste tipologie di attività lavorative nell’arco della propria vita lavorativa.
Le attività tutelate dal legislatore riguardano i lavoratori dipendenti dediti:
- alle mansioni particolarmente usuranti, definite all’articolo 2 del Decreto del Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale del 19 maggio 1999 che fissa appunto i “Criteri per l’individuazione delle mansioni usuranti”;
- ai lavori notturni, a tal fine specificatamente definiti dall’articolo 1, comma 1, lett. b) del D.Lgs. n. 67/2011;
- ai lavoratori addetti alla catena, alle dipendenze di imprese per le quali operano le voci di tariffa per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro di cui all’elenco n. 1 contenuto nell’allegato 1 del D.Lgs. n. 67/2011;
- conducenti di veicoli pesanti adibiti a servizi pubblici di trasporto di persone.
Per queste tipologie di lavoratori spetta il diritto di accedere anticipatamente al trattamento pensionistico a condizione che siano rispettati determinati requisiti in merito alla durata del lavoro usurante svolto e all’anzianità contributiva, quest’ultima non inferiore a 35 anni.