La Rivista | nº 04 Aprile 2021
Tirocini formativi e di orientamento nelle campagne italiane
di Andrea Fiumi, consulente del lavoro
In genere poco utilizzati dalle imprese del comparto primario, i tirocini formativi costituiscono uno degli strumenti promossi anche dalla Commissione Europea quale canale di inserimento nel mondo del lavoro.
Specialmente nel nostro Paese, le imprese che ricercano personale lamentano un grave “scollamento” tra la formazione istituzionalmente garantita dallo Stato, tramite le diverse scuole di ogni ordine e grado, ed il mondo del lavoro.
Questo fenomeno potrebbe essere in parte risolto con un orientamento ed una formazione che coinvolga anche le imprese. Ciò dovrebbe facilitare l’ingresso dei giovani nel mondo del lavoro, la mobilità geografica e, non ultima, la possibilità di comprendere se gli studi e l’orientamento al lavoro del “giovane” sono coerenti con le sue aspettative, consentendo quindi una scelta maggiormente consapevole per chi si sta preparando all’inserimento nel mondo lavorativo.
Il tirocinio formativo deve essere pertanto di una durata tale da consentire al tirocinante di comprendere il contesto lavorativo a cui si sta approcciando ma, soprattutto, acquisire abilità e competenze a fronte delle mansioni che gli sono affidate ed illustrate dal soggetto che lo ospita.