La Rivista | nº 07 Luglio 2021
Canada importante mercato di sbocco per la produzione agroalimentare italiana: regole per esportare
del prof. Giuseppe De Marinis, docente di diritto commerciale internazionale (*)
Con l’appiattimento della curva epidemiologica, si è assistito in Canada ad una graduale ripresa frenata tuttavia dalle importanti misure sanitarie adottate, ma l’economia del Paese faticherà a ritrovare i valori di prima della crisi. Secondo le recenti stime della National Bank, la contrazione del PIL canadese per il 2020 sarà pari al 5,7% per poi riprendere nel 2021 con un +4,1%.
Il Canada è diventato una piattaforma commerciale molto interessante a seguito dell’entrata in vigore, lo scorso 21 settembre 2017, del “Comprehensive Economic and Trade Agreement” (CETA) con l’Unione Europea e della precedente sottoscrizione ed approvazione del “Trans Pacif Partneship” (TPP) con 16 altri Paesi dell’area pacifica, dal quale invece sono recentemente usciti gli Stati Uniti. Rappresenta quindi un naturale ponte tra l’Europa ed i Paesi del Nord America (USA e Messico), legati dal “North American Free Trade Agreement” (NAFTA) e l’Asia. Il Canada, con i suoi 35 milioni di abitanti, rappresenterà per l’industria dei servizi una grande opportunità da sfruttare verso l’Europa e per quella della trasformazione un interessante trampolino per il Nord America e l’Asia. Rappresenta, quindi, un importante mercato di sbocco per la produzione agroalimentare italiana.