La Rivista | nº 08-09 Settembre 2021
PAC 2023. Le prospettive per l'imprenditore agricolo italiano
del prof. Alessandro Ragazzoni, docente di economia e estimo rurale
Premessa La data di partenza della nuova Politica Agricola Comune, inizialmente prevista per il 1° gennaio 2021, è stata rinviata al 1° gennaio 2023, in seguito ad un accordo trilaterale siglato tra: Parlamento Europeo, Consiglio Europeo e Commissione Europea che hanno ritenuto idoneo posticiparne l’entrata in vigore.
Si è venuta, quindi, a delineare una situazione di transizione e di preparazione alla PAC 2023. Attualmente le linee guida per la nuova politica agricola comunitaria sono state delineate per principali linee programmatiche e verranno definite in maniera specifica dal Consiglio Europeo entro il prossimo mese di giugno 2021 (cit. A. Frascarelli, 2020).

In virtù di quanto detto, si propongono su questa Rivista alcuni approfondimenti che hanno lo scopo di analizzare i possibili scenari che si verranno a determinare con la nuova PAC per l’imprenditore agricolo italiano. In particolare, si andranno ad illustrare le dinamiche dei finanziamenti PAC, la loro evoluzione e il cambiamento durante il periodo di transizione, fino agli scenari della PAC post 2023.
La Politica Agricola Comune (PAC) nasce negli anni ’50 con lo scopo di proteggere e di favorire la crescita e lo sviluppo del settore agricolo tramite un sistema di politiche di prezzi garantiti ed una serie di finanziamenti più o meno diversificati destinati all’incremento della produzione agricola (Banterle e Olper, 2007); in particolare, l’attenzione fu focalizzata sul raggiungimento di alcuni importanti obiettivi: autosufficienza alimentare dei Paesi dell’UE e reddito dell’agricoltore in linea con gli altri settori produttivi.