La Rivista | nº 12 Dicembre 2021
Le tutele per la disabilità nella Legge 104
di Andrea Fiumi, consulente del lavoro
La Legge 104 del 5 febbraio 1992, più nota come “Legge 104”, regola tutti i diritti, le agevolazioni in termini di lavoro, i benefici in termini fiscali, e non solo, per le persone che sono affette da disabilità. Tali agevolazioni hanno l’obiettivo di promuovere l’autonomia ed il benessere di questa categoria di soggetti.
Inoltre, specifiche misure di tutela sono previste anche per i familiari che prestano assistenza a queste persone, i quali possono accedere a tre giorni di permessi, ai sensi della Legge 104, e al congedo straordinario.
La Legge si rivolge alle persone affette da una disabilità. Lo stesso articolo 1 individua il seguente ambito di applicazione definendo come “persona handicappata colui che presenta una minorazione fisica, psichica o sensoriale, stabilizzata o progressiva, che è causa di difficoltà di apprendimento, di relazione o di integrazione lavorativa e tale da determinare un processo di svantaggio sociale o di emarginazione”. Sussiste una situazione di gravità: “qualora la minorazione, singola o plurima, abbia ridotto l’autonomia personale, correlata all’età, in modo da rendere necessario un intervento assistenziale permanente, continuativo e globale nella sfera individuale o in quella di relazione”.
La Legge, inoltre, come anticipato, si applica anche ai familiari delle persone affette da disabilità e agli stranieri, apolidi, residenti, domiciliati o aventi stabile dimora nel territorio nazionale.
L’ammissione alle misure di tutela previste è subordinata all’accertamento della situazione di difficoltà e questo avviene tramite apposita procedura che coinvolge, oltre al soggetto interessato, anche il medico curante, l’INPS e un’apposita commissione medica.