La Rivista | nº 11 Novembre 2022
Agricoltura e costi delle materie prime: riflessi economici su alcune specie ortofrutticole
di Alessandro Palmieri, docente di economia e politica agraria
Introduzione
Come ben noto a tutti gli operatori economici, il mondo occidentale e, in particolare, il continente europeo si trova a fronteggiare da tempo fortissimi incrementi dei costi di produzione delle attività produttive e, a tale fenomeno, non sfugge naturalmente il settore agricolo. Le imprese del settore primario, anzi, hanno conosciuto con significativo anticipo, rispetto agli altri settori economici, l’avvio di questa fase di crescita tumultuosa dei costi dei fattori produttivi.
Per l’agricoltura, il fenomeno in atto segue di fatto un lungo periodo che non aveva, al contrario, evidenziato grandi sussulti di mercato per la maggior parte dei mezzi di produzione impiegati: osservando l’indicatore dei costi sostenuti dalle imprese agricole calcolato dall’Ismea (Figura 1), si può infatti rilevare come, ancora ad agosto del 2021, i costi fossero cresciuti meno del 15% rispetto all’anno di partenza della serie di indicatori, cioè il 2010. L’aumento medio dei costi nel periodo 2010-2021, pertanto, è stato inferiore all’1,2% su base annua. A settembre del 2022, invece, rispetto ad un anno prima, si registravano aumenti dei costi pari a poco più del 27% considerando l’intero settore agricolo, con punte prossime al 35% per il comparto cerealicolo. Il comparto orticolo si è attestato attorno al 28% di aumento, mentre valori inferiori, ma pur sempre altamente significativi (attorno al 20%) si sono registrati, a titolo di esempio, per la frutta e per il vino. La consapevolezza di ciò deve dunque rilanciare decisamente l’attenzione nei confronti del ruolo dei costi di produzione nella creazione del reddito aziendale, rispetto ai prezzi alla produzione percepiti.
I motivi che hanno determinato tale situazione sono molteplici, tanto da indurre gli operatori ad utilizzare sempre più frequentemente il termine “tempesta perfetta” per evidenziare le conseguenze degli aumenti di costo sulla sostenibilità economica dell’attività agricola.