Non è un caso infrequente quello in cui lo stesso soggetto, registrato nel database dei clienti, oltre che effettuare acquisti per la propria impresa individuale, proceda all’acquisto di beni e servizi per uso personale. Anche con la fatturazione elettronica è possibile far emergere che si tratta di un acquisto B2C.
La chiave di volta per discriminare la tipologia di acquisto è data dall’indicazione, in alternativa alla partita IVA, del codice fiscale del cliente.
In particolare, qualora l’acquisto sia effettuato dall’imprenditore individuale nell’esercizio della propria attività andrà valorizzato il campo “IdFiscaleIVA”, invece qualora l’acquisto sia destinato ad un uso privato andrà compilato esclusivamente il campo “CodiceFiscale”. In tale ultima ipotesi occorre indicare nel campo codice destinatario il codice convenzionale “0000000” e consegnare al cliente una copia analogica o informatica del documento, segnalando che l’originale sarà disponibile nella propria area riservata del sito web dell’Agenzia delle Entrate.
Si tratta di due campi alternativi (IdFiscaleIVA/CodiceFiscale) pertanto, qualora lo strumento informatico utilizzato per la compilazione della fattura elettronica consenta l’inserimento e la valorizzazione di entrambi i dati, il SdI segnalerà un errore che determinerà lo scarto del documento.
Va detto che è solito rilevare sul gestionale aziendale tutti i dati del cliente, così solitamente è presente sia il codice fiscale che la partita IVA. In genere, sarà poi il gestionale a preoccuparsi di evidenziare il dato corretto ai fini della F.E.
Però, salvo non sia prevista un’applicazione che consenta di evidenziare al proprio sistema che si sta procedendo ad una cessione B2C, a volte la soluzione più rapida è quella di creare una seconda anagrafica riportando solo i dati anagrafici della persona fisica e, conseguentemente, l’indicazione del solo codice fiscale.
Consultazione delle fatture elettroniche e adesione al servizio entro il 31 ottobre 2019
Il servizio di consultazione offerto dall’Agenzia delle Entrate consente di avere a disposizione l’archivio delle fatture elettroniche trasmesse dal 1° gennaio 2019.
In via provvisoria, tale servizio è stato attivato dall’Agenzia a prescindere dal fatto che i soggetti interessati ne avessero fatto esplicita richiesta.
Entro il prossimo 31 ottobre occorrerà però aderire a tale servizio per continuare a consultare tutte le fatture elettroniche emesse e ricevute dal 1° gennaio scorso.
La mancata adesione comporterà l’obbligo da parte dell’amministrazione di cancellare tutti i documenti attualmente presenti nell’area riservata e, nel caso di nuovi documenti, la cancellazione avverrà entro 60 giorni dalla data di ricezione da parte del SdI.
L’Agenzia delle Entrate, per agevolare la richiesta di attivazione di tale servizio, ha predisposto due diverse modalità di adesione.
I titolari di partita IVA potranno avvalersi del portale “Fatture e corrispettivi” per aderire al servizio, operando direttamente o per tramite dei propri delegati.
Anche i contribuenti privati potranno aderirvi autonomamente attraverso l’area riservata di Fisconline. L’Agenzia ha predisposto anche un video informativo per agevolare i contribuenti che desiderano attivare il servizio (link al video informativo dell’Agenzia delle Entrate).
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