Il Decreto “Cura Italia” ha previsto un’indennità di 600 euro anche per i lavoratori autonomi. Se a tutti è chiaro che tale indennità spetta, per il mese di marzo, anche ai coltivatori diretti, resta da chiarire se potranno beneficiarne anche gli imprenditori agricoli professionali o i soci di società di persone ed i collaboratori familiari iscritti all’INPS.
In base alla formulazione dell’articolo 28 del D.L. n. 18/2020, l’indennità compete ai lavoratori autonomi, iscritti alle gestioni speciali dell’AGO (assicurazione generale obbligatoria), a condizione che gli stessi non siano titolari di pensione e non siano iscritti ad altre forme previdenziali obbligatorie ad esclusione della gestione separata.
L’indennità percepita non dovrà essere dichiarata nella dichiarazione dei rettiti in quanto esente dall’IRPEF.
L’INPS, con la Nota n. 1288 del 20 marzo 2020, ha ribadito che i lavoratori autonomi che possono usufruire dell'indennità speciale sono i commercianti, gli artigiani e i coltivatori diretti.
Nel documento, l’Istituto previdenziale non elenca tra i destinatari dell’indennità gli imprenditori agricoli professionali. Probabilmente, ciò è dovuto al fatto che tale categoria di lavoratori autonomi sia sorta di recente e non risulta tra quelle contemplate nell’AGO. Tuttavia, gli imprenditori agricoli professionali (IAP) sono a tutti gli effetti dei lavoratori autonomi e sarebbe ingiusto penalizzarli rispetto ai loro “colleghi” per un aspetto “formale”.
Dato che l’indennità, concessa ai sensi dell’articolo 28, non prevede che si debba essere titolari di Partita IVA, si presume che tra i beneficiari vi siano, oltre al titolare dell’impresa, anche le persone fisiche che sono iscritte nella gestione previdenziale.
Conseguentemente, a nostro avviso, tra i beneficiari dovrebbero essere inclusi:
- i coadiuvanti familiari (unità attive) che collaborano attivamente nell’impresa agricola diretto coltivatrice e sono iscritti nella relativa gestione previdenziale;
- i soci delle società di persone che prestano la loro opera continuativamente a favore della impresa agricola e che sono iscritti nella gestione previdenziale dei coltivatori diretti.
Come richiedere l’indennità
L’indennità di 600 euro è erogata dall’INPS, a cui occorre presentare domanda secondo le modalità indicate di recente dallo stesso Istituto.
Infatti, proprio in merito alle indennità previste dal Decreto “Cura Italia” (articoli 27, 28, 29, 30 e 38), l’INPS ha fornito le prime istruzioni con il Messaggio n. 1381 del 26 marzo 2020.
La richiesta del PIN potrà essere effettuata tramite un meccanismo semplificato che, però, potrà essere utilizzato esclusivamente con riferimento alle seguenti domande, previste dal D.L. 18/2020:
- indennità professionisti e lavoratori con rapporto di collaborazione coordinata e continuativa;
- indennità lavoratori autonomi iscritti alle gestioni speciali dell’AGO;
- indennità lavoratori stagionali del turismo e degli stabilimenti termali;
- indennità lavoratori del settore agricolo;
- indennità lavoratori dello spettacolo;
- bonus per i servizi di baby-sitting.
Tali prestazioni potranno essere richieste inserendo esclusivamente la prima parte del PIN, ricevuto via sms o mail, subito dopo averlo richiesto attraverso i seguenti canali:
- sito internet www.inps.it, utilizzando il servizio “Richiesta pin”;
- Contact Center, chiamando il numero verde 803 164 (gratuito da rete fissa), oppure 06 164164 (a pagamento da rete mobile).
Qualora il cittadino non riceva, entro dodici ore dalla richiesta, la prima parte del PIN, l’INPS invita a chiamare il Contact Center per la validazione della richiesta.
Per tutte le altre prestazioni, sarà possibile richiederle esclusivamente in modalità telematica, per cui è necessario, per il contribuente, dotarsi di:
- PIN dispositivo rilasciato dall’INPS (o PIN ordinario, per alcune attività semplici di consultazione o gestione);
- SPID di livello 2 o superiore;
- carta di identità elettronica 3.0;
- carta nazionale dei servizi.
L’INPS ha predisposto una procedura di rilascio diretto del PIN tramite riconoscimento a distanza, gestita dal Contact Center, che consentirà ai cittadini di ottenere, in un unico processo da remoto, un nuovo PIN con funzioni dispositive, senza dover attendere gli ulteriori otto caratteri del PIN che, ad oggi, sono spediti a mezzo posta.
Si rende tuttavia necessario attendere un successivo messaggio per poter avere maggiori dettagli in merito alla procedura in esame, nonché per conoscere la data di avvio del nuovo servizio.
Alla luce di ciò, è opportuno evidenziare che, per come sono state regolate le modalità di richiesta dei servizi, le domande non potranno essere trasmesse dall’intermediario, dovendo il cittadino agire direttamente con il proprio PIN (salvo, ovviamente, successivi chiarimenti).
Gian Paolo Tosoni
Luciano Mattarelli
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