Sabato 11 aprile è stato pubblicato il nuovo DPCM con il quale vengono decretate le misure volte al contenimento del contagio da coronavirus, le restrizioni per il settore produttivo e la circolazione delle persone, valide fino al prossimo 3 maggio.
Il nuovo Decreto non si limita a prorogare le misure già in essere, ma indica alcune piccole variazioni che riguardano parziali riaperture. A partire dal 14 aprile, infatti, sarà consentita l’apertura delle cartolerie, delle librerie e dei negozi di vestiti per bambini e neonati, mentre vengono inserite tra le attività produttive consentite la silvicoltura e l'industria del legno.
Gli spostamenti
Restano confermate le disposizioni in essere per gli spostamenti delle persone che, pertanto, devono sempre essere giustificati da comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute.
In particolare, è confermato il divieto di spostarsi in comuni diversi da quello in cui ci si trova ad eccezione di spostamenti per esigenze di lavoro, di assoluta urgenza o per ragioni di salute.
Sono egualmente vietati gli spostamenti verso abitazioni diverse da quelle principali, comprese le seconde case.
Per i soggetti che rientrano in Italia vi è l’obbligo di consegnare al vettore, all’atto dell’imbarco, una dichiarazione sostitutiva di notorietà in cui devono essere riportati;
- motivi del viaggio (lavoro, situazioni di necessità o salute);
- indirizzo completo dell’abitazione ove verrà svolto il periodo di isolamento fiduciario per la sorveglianza sanitaria ed il mezzo che sarà utilizzato per raggiungere la stessa;
- recapito telefonico, anche mobile, presso il quale ricevere le comunicazioni durante il periodo di sorveglianza sanitaria.
Le persone che fanno rientro in Italia, anche se asintomatiche, hanno l’obbligo di darne immediata comunicazione al Dipartimento di prevenzione dalla AUSL competente per territorio, per avviare il periodo di sorveglianza di quattordici giorni.
In caso di necessità di un documento che attesti l’assenza dal lavoro per il periodo di sorveglianza sanitaria, l’operatore di sanità pubblica provvede a rilasciare un documento che potrà essere utilizzato anche per l’INPS. Nel documento sarà attestato che il soggetto interessato è in isolamento fiduciario preventivo; inoltre, sarà precisata la data di inizio e fine periodo di quarantena.
Il DPCM per le attività agricole
L’articolo 1 del DPCM, alla lettera z), conferma la chiusura delle attività commerciali al dettaglio fatta eccezione per quelle alimentari e di prima necessità individuate nell’allegato 1 del DPCM stesso.
Come premesso, nella lista si aggiungono tre nuovi gruppi di attività di commercio al dettaglio:
- commercio di carta, cartone e articoli di cartoleria;
- commercio al dettaglio di libri;
- commercio al dettaglio di vestiti per bambini e neonati.
Inoltre, vengono ricomprese tra le attività ammesse la silvicoltura e l’utilizzo delle aree forestali al fine di consentire la manutenzione dei boschi e del sistema idrogeologico che deriva dalla corretta gestione forestale.
Ovviamente, le attività che restano aperte dovranno rispettare rigorosamente le misure igienico-sanitarie richieste per il tipo di attività svolto ed in funzione del relativo rischio biologico (distanziamento, divieto di assembramenti, sanificazione, utilizzo dei dispositivi di protezione, ecc.).
Alla lettera ee) dello stesso articolo viene confermato che restano garantite nel rispetto delle norme igienico-sanitarie, le attività del settore agricolo, zootecnico di trasformazione agro-alimentare, comprese le filiere che ne forniscono beni e servizi.
Il comma 5 dell’articolo 2 del DPCM ricalca quanto indicato nei provvedimenti precedenti, ovvero: “È sempre consentita l’attività di produzione, trasporto, commercializzazione e consegna di farmaci, tecnologia sanitaria e dispositivi medico-chirurgici nonché di prodotti agricoli e alimentari. Resta altresì consentita ogni attività comunque funzionale a fronteggiare l'emergenza”.
Le attività agricole possono quindi continuare a produrre e commercializzare i propri prodotti, anche al minuto.
Le Regioni avranno comunque la possibilità, qualora ne ravvisino la necessità, di definire misure ulteriormente restrittive rispetto a quelle definite dalla Presidenza del Consiglio.
In queste settimane, le aziende agricole che provvedono alla commercializzazione dei loro prodotti con i canali tradizionali e quelle che si erano già attrezzate per la vendita diretta stanno rilevando, nella maggior parte dei casi, una contrazione della domanda.
Le logiche di acquisto dei consumatori sono molto mutate e molte aziende agricole si stanno orientando per la raccolta di ordini online o telefonici con consegna a domicilio. Sicuramente non è questa la soluzione immediata al surplus di produzione rispetto alla domanda, ma è un modo per avviare un nuovo rapporto con il consumatore e garantire, comunque, un piccolo rientro di liquidità.
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