Il Decreto Legge n. 23/2020 ha introdotto delle importanti misure al fine di contenere, nei prossimi mesi, il numero dei fallimenti determinati dalla crisi economica derivante dall’epidemia COVID-19.
Tra le disposizioni volte a sostenere la continuità aziendale vi è il rinvio, dal 15 agosto 2020 al 1° settembre 2021, dell’entrata in vigore del Codice della crisi d’impresa.
Con il differimento complessivo del sistema di allerta e di segnalazione delle situazioni di crisi, deve ritenersi superato il precedente posticipo al 15 febbraio 2021 dei soli obblighi di segnalazione di cui agli artt. 14, comma 2 e 15 ad opera dell’art. 11 D.L. n. 9/2020.
Le motivazioni che hanno indotto a tale proroga sono evidenziate nella relazione illustrativa di accompagnamento al Decreto.
Il periodo straordinario che stiamo vivendo e quello che attende le imprese nei prossimi mesi, non consente l’introduzione di un nuovo meccanismo che sarà certamente utile per garantire una strutturazione delle imprese e del management, ma che richiede l’avvio in un periodo più stabile.
Il sistema di allerta della crisi d’impresa è stato concepito per l’applicazione in un contesto economico all’interno del quale la maggior parte delle imprese non sia colpita dalla crisi, proprio per salvaguardare quelle imprese che altrimenti potrebbero vedere condizionata la propria continuità aziendale dalle sorti e dai comportamenti di soggetti terzi.
La situazione che attende le imprese nei prossimi mesi non consentirebbe agli indicatori della crisi di svolgere un ruolo selettivo, con il rischio di generare, invece, effetti potenzialmente dannosi.
Il rinvio al 2021 potrà probabilmente consentire di recepire i principi della Direttiva UE 1023/2019 in tema di ristrutturazione e insolvenza e le modifiche correttive al Codice.
Il D.L. 23/2020 non ha invece modificato l’entrata in vigore delle norme di cui al comma 2 dell'art. 389 del Codice della crisi d’impresa.
In particolare, tra le disposizioni prorogate non vi sono quelle relative alla riforma del Codice Civile sugli assetti organizzativi societari, modifiche alla governance delle Srl, responsabilità degli amministratori, nomina degli organi di controllo ecc., già entrate in vigore.
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