L’Agenzia delle Entrate chiarisce, con la Risposta 184/2020, che il contribuente che ha stipulato nel 2019 un contratto di affitto a uso non abitativo, per il quale non è stata esercitata l’opzione della cedolare secca, può fare richiesta per l’applicazione di tale regime agevolativo, presentando il modello RLI.
Nel documento si legge che il contribuente aveva stipulato, nel 2019, in vigenza dell'articolo 1, comma 59, della Legge di 145/2018, un contratto di locazione e chiedeva se fosse possibile aderire, in sede di proroga, al regime di tassazione della cedolare secca, per i redditi derivanti dalla locazione dell'immobile.
Nella risposta fornita dall’Ufficio viene citato il contenuto del comma 59, dell’articolo 1 della Legge n. 145/2018, che ha ampliato la portata applicativa del regime della cedolare secca, stabilendo che “il canone di locazione relativo ai contratti stipulati nell'anno 2019 […], può, in alternativa rispetto al regime ordinario vigente per la tassazione del reddito fondiario ai fini dell'imposta sul reddito delle persone fisiche, essere assoggettato al regime della cedolare secca […]”.
La norma estende il regime della cedolare secca anche ai canoni derivanti dalla stipula dei contratti di locazione, sottoscritti nel 2019, riguardanti immobili destinati all'uso commerciale, classificati nella categoria catastale C/1 (negozi e botteghe), e relative pertinenze, locate congiuntamente alle unità immobiliari C/1.
Nel caso in cui si verificasse una proroga del contratto di locazione, vengono applicati i chiarimenti forniti dalla Circolare 26/2011 in cui si precisa che l'opzione per il regime della cedolare secca deve essere esercitata entro il termine di versamento dell'imposta di registro, tramite la presentazione del modello per la richiesta di registrazione degli atti e per gli adempimenti successivi (sul punto si veda anche la Circolare n. 8/2019).
Quindi, nel caso in cui non sia stata esercitata l'opzione al momento della registrazione del contratto, è possibile accedere al regime della cedolare secca per le annualità successive, esercitando l'opzione entro il termine previsto per il versamento dell'imposta di registro, dovuta annualmente, sull'ammontare del canone relativo a ciascun anno (trenta giorni prima della scadenza di ciascuna annualità).
Entro lo stesso termine è possibile revocare l'opzione per il regime della cedolare. L'esercizio o la modifica dell'opzione possono essere effettuati:
- utilizzando i servizi telematici dell'Agenzia (software RLI o RLI-web);
- presentando il modello RLI, debitamente compilato, allo stesso Ufficio dove è stato registrato il contratto.
Alla luce di ciò, l’Agenzia delle Entrate ha ritenuto che la cedolare secca possa essere applicata anche in sede di proroga del contratto di locazione.
Nel caso specifico, l’istante, che non ha esercitato l’opzione per il regime della cedolare secca nel 2019, potrà quindi effettuare tale scelta per gli anni successivi a quello della stipula del contratto, presentando il modello RLI, entro trenta giorni dalla scadenza di ciascuna annualità.
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