A partire dal 7 marzo 2022 è ritornato operativo il sistema di acquisto dei crediti d’imposta da parte di Poste Italiane.
Nuova piattaforma
Trascorsa la temporanea sospensione del servizio a causa dei numerosi interventi legislativi che hanno comportato una sostanziale rivisitazione della piattaforma all’uopo istituita, le nuove procedure di controllo risulteranno estremamente selettive e le valutazioni d’acquisto dei crediti riguarderanno quei soggetti che abbiano sostenuto direttamente gli oneri corrispondenti.
Poste Italiane esaminerà, pertanto, solo quelle richieste di cessione presentate dai beneficiari originari del credito d’imposta (prime cessioni) e con riferimento alle quote annuali fruibili a partire dal 2023 riguardanti crediti maturati a fronte di spese sostenute nel 2022 o a rate residue di spese sostenute negli anni precedenti.
Quindi, non saranno più acquistati crediti derivanti da precedenti trasferimenti, inclusi i crediti d’imposta maturati a seguito di sconto in fattura.
L’importo complessivo dei crediti d’imposta cedibili a Poste Italiane non potrà risultare superiore a 150.000 euro e tale importo comprenderà tutte le cessioni effettuate a partire da settembre 2020 (data in cui ha preso avvio la piattaforma d’acquisto dei crediti d’imposta).
Le tipologie dei crediti cedibili sono le seguenti:
- superbonus 110%, credito d’imposta ai sensi dell’articolo 119 del Decreto Rilancio (D.L. n. 34/2020), a fronte di specifici interventi in ambito di efficienza energetica, riduzione del rischio sismico, installazione di impianti fotovoltaici e di infrastrutture per la ricarica di veicoli elettrici negli edifici, eliminazione delle barriere architettoniche, ripartito in cinque quote annuali o in quattro quote annuali per le spese sostenute dal 2022;
- ecobonus ordinario (efficienza energetica e installazione di impianti fotovoltaici), ai sensi dell’articolo 14 del D.L. n. 63/2013 e dell’articolo 16-bis, comma 1, lettera h) del TUIR, ripartito in dieci quote annuali;
- sismabonus ordinario (misure antisismiche), ai sensi dell’articolo 16, commi da 1-bis a 1-septies del D.L. n. 63/2013, ripartito in cinque quote annuali;
- ristrutturazione (recupero patrimonio edilizio), ai sensi dell'articolo 16-bis, comma 1, lettere a) e b), del TUIR, ripartito in dieci quote annuali;
- recupero o restauro facciate, ai sensi articolo 1, comma 219 e 220, della Legge n. 160/2019, ripartito in dieci quote annuali;
- installazione di colonnine per la ricarica dei veicoli elettrici, ai sensi dell’articolo 16-ter del D.L. n. 63/2013, ripartito in dieci quote annuali.
Verifiche e controlli
Prima di valutare la possibilità di acquisire il credito d’imposta, Poste Italiane effettuerà delle verifiche e dei controlli sia sul richiedente che sulla documentazione specifica riferita alla fattispecie presentata.
Oltre all’identificazione del cliente e al controllo standard antiriciclaggio, saranno effettuati verifiche sulla qualità finanziaria del soggetto richiedente, considerando l’eventuale presenza di segnalazioni che ne attestino la possibile pericolosità.
Non è da escludersi che, in ottemperanza alle norme antiriciclaggio, al cliente si possa richiedere di presentarsi presso la sede al fine di adempiere agli obblighi di adeguata verifica.
Documentazione richiesta
La nuova impostazione data da Poste Italiane per l’acquisto dei crediti d’imposta, ha comportato anche l’aumento della documentazione da presentare attraverso l’apposito caricamento online che il richiedente dovrà effettuare secondo le tempistiche richieste di volta in volta.
Tra i documenti richiesti troviamo:
- copia dell’asseverazione dei lavori eseguiti cui fa riferimento il credito d’imposta che si propone di cedere a Poste Italiane;
- copia del “modulo di Comunicazione dell’opzione di cessione del credito d’imposta” trasmesso dall’intermediario fiscale all’Agenzia delle Entrate, con relativa ricevuta rilasciata da quest’ultima;
- copia di una dichiarazione dell’intermediario fiscale che certifichi la conformità del modulo di Comunicazione trasmesso all’Agenzia delle Entrate;
- copia dei bonifici di pagamento da cui risulti la causale del versamento, il codice fiscale del soggetto che beneficia della detrazione e il codice fiscale o Partita IVA del soggetto a favore del quale il bonifico è effettuato;
- copia di un documento attestante il diritto di proprietà o di godimento sull’immobile sul quale sono stati effettuati i lavori che hanno generato il credito d’imposta cedibile (ad esempio, visura catastale storica per la proprietà, contratto di locazione o comodato d’uso per il godimento);
- copia di documentazione che dimostri la capacità reddituale o patrimoniale del proponente la cessione del credito d’imposta con riferimento al costo dei lavori eseguiti (ad esempio, per le persone fisiche il cedolino o l’ultima dichiarazione dei redditi presentata, per le persone giuridiche l’ultimo bilancio approvato o l’ultima dichiarazione dei redditi presentata).
Tempistiche
Logicamente, le modifiche intervenute nella procedura di validazione delle domande presentate, comporteranno uno slittamento nelle tempistiche riguardanti l’autorizzazione a procedere, pertanto, la stima fornita dalle stesse Poste Italiane, nel caso non dovessero sorgere complicazioni, porta a definire come lasso di tempo necessario un periodo pari a circa due mesi e mezzo a cui dovranno aggiungersi le tempistiche necessarie all’Agenzia delle Entrate per effettuare i relativi controlli preventivi (circa altri quindici giorni).
Viene, inoltre, precisato che le tempistiche più sopra specificate dipenderanno anche dal quantitativo di pratiche presentate e dall’eventuale invariabilità della procedura sopra esaminata.
Ulteriori variabili in attesa di aggiornamento
Se quanto visto nella presente circolare si riferisce, in particolare, alla nuova piattaforma delle Poste Italiane, in termini più generali possiamo affermare che il sistema di controllo sui crediti d’imposta cedibili è esploso in modo esponenziale da quando l’Amministrazione Finanziaria ha introdotto le numerose disposizioni antifrode.
In pratica, oltre all’aumento del livello di attenzione sulle norme antiriciclaggio, dovremo attenderci un aggiornamento delle procedure correlate alla verifica dell’obbligo di utilizzare il Contratto Collettivo Nazionale da parte delle imprese edili coinvolte nei lavori agevolati, così come dovranno essere verificate, con la dovuta accuratezza, le decisioni sui nuovi massimali assicurativi richiesti nelle polizze sottoscritte dagli asseveratori.
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