Mancano pochi giorni per poter presentare la nuova domanda telematica per gli assegni familiari e continuare a ricevere la relativa prestazione economica, i cui importi cambieranno a partire dal 1° luglio, quando entreranno in vigore i nuovi valori indicati dalle tabelle allegate alla circolare INPS n. 66/2019.
Cosa sono gli assegni familiari?
L’assegno per il nucleo familiare è una prestazione economica erogata dall’INPS per alcune categorie di lavoratori o pensionati. Tale prestazione è quantificata secondo la tipologia di nucleo familiare e il numero dei suoi componenti, nonché sulla base del reddito complessivo del nucleo stesso.
Va ricordato che gli assegni per il nucleo familiare erogati dall’INPS spettano ad una serie predeterminata di soggetti, ossia:
- lavoratori dipendenti del settore privato;
- lavoratori dipendenti agricoli;
- lavoratori domestici e somministrati;
- lavoratori iscritti alla Gestione Separata;
- lavoratori dipendenti di ditte cessate e fallite;
- titolari di pensione a carico del Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti, dei fondi speciali ed ex ENPALS;
- titolari di prestazioni previdenziali;
- lavoratori in altre situazioni di pagamento diretto.
La domanda per gli assegni familiari
La domanda per poter percepire gli assegni familiari deve essere presentata annualmente se sussistono i requisiti, nonché in tutti i casi in cui intervengano, in corso d’anno, variazioni di reddito o di composizione di nucleo familiare, nonché in caso di rioccupazione presso un diverso datore di lavoro.
In questi casi, la domanda di variazione dovrà essere comunicata entro 30 giorni dal momento dall’intervento dei cambiamenti.
A partire dal 1° aprile 2019, la domanda dovrà essere presentata dal lavoratore esclusivamente in modalità telematica, utilizzando l’apposita piattaforma sul sito INPS.
Tale previsione, va ricordato, vale per tutti i lavoratori dipendenti del settore privato non agricolo. Per il settore dell’agricoltura, invece, le modifiche sono minime: per i lavoratori OTI, infatti, viene mantenuta intatta la facoltà di presentare la domanda in forma cartacea al proprio datore di lavoro.
Similmente, invece, i lavoratori OTD continueranno a presentare la propria domanda in formato cartaceo all’INPS.
Pertanto, nel mondo dell’agricoltura solo gli impiegati agricoli saranno colpiti dalla novità del modello telematico.
Le criticità del nuovo sistema
Come spesso accade, quando ci si trova davanti ad un cambiamento importante, a pochi giorni dal 1° luglio, molte sono ancora le problematiche di gestione legate alla nuova domanda telematica.
La principale complicazione riguarda la possibilità, da parte degli operatori, di visionare se la domanda è stata effettivamente presentata da parte del lavoratore e processata da parte dell’INPS.
Infatti, una volta compilato il modello telematico, la domanda deve essere lavorata dall’INPS e, solo successivamente, l’Ente comunica l’autorizzazione e l’importo massimo al datore di lavoro, attraverso un’apposita utility.
In questa fase, quindi, operatori e consulenti non potranno sapere l’esito della domanda, che sarà consultabile solo successivamente, all’interno del cassetto previdenziale dell’azienda. Solo da tale momento, quindi, il datore potrà iniziare ad erogare gli ANF in busta paga.
La criticità è aggravata dal fatto che non è prevista alcuna notifica della messa a disposizione di tale risposta: quindi, potenzialmente, l’erogazione degli assegni è subordinata al controllo manuale degli operatori all’interno dei singoli cassetti.
Si tratta di un grave disservizio che potrebbe creare enormi disagi nei primi mesi di applicazione del nuovo regime. La speranza è che presto possano essere apportati dei correttivi per limitare l’impatto negativo delle novità.
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