Il Ministero della Salute ha trasmesso una comunicazione rivolta a tutti i datori di lavoro, per fornire chiarimenti circa i comportamenti da tenersi da parte degli operatori che, per ragioni lavorative, vengono a contatto con il pubblico.
L’intento è quello di evitare ogni possibile allarmismo derivante dalla diffusione di notizie allarmanti e spesso infondate, ma, allo stesso tempo, fornire le indicazioni per limitare i rischi di contagio.
Nella nota, il Ministero illustra quali sono i sintomi più comuni che si possono manifestare nelle persone affette: febbre, tosse secca, mal di gola e difficoltà respiratorie. Si tratta quindi di sintomi paragonabili ad una forma influenzale che possono essere lievi, ma anche sotto forma di una più grave malattia.
Le informative del datore di lavoro
Nel contesto lavorativo, i datori di lavoro hanno la responsabilità di tutelare la salute dei lavoratori dal rischio biologico. Tale rischio, per quanto riguarda il coronavirus, è strettamente collegato al contatto con persone affette. Pertanto, la probabilità di contagio può essere più frequente per i soggetti che operano a contatto con il pubblico.
Il rischio di contagio appare rilevante solo in caso di contatti ravvicinati e protratti con gli ammalati.
Il Ministero, pertanto, suggerisce le comuni misure preventive per le malattie trasmesse per via respiratoria, e in particolare di:
- lavarsi frequentemente le mani;
- porre attenzione all’igiene delle superfici;
- evitare i contatti stretti e protratti con persone con sintomi simil influenzali;
- adottare ogni ulteriore misura di prevenzione dettata dal datore di lavoro.
I soggetti che ritengono di essere venuti a contatto con persone a rischio devono darne comunicazione al datore di lavoro che provvederà - direttamente o nel rispetto di indicazioni fornite dall’azienda - a contattare i servizi sanitari segnalando che si tratta di caso sospetto per “nCoV”.
Nell’attesa dell’arrivo dei sanitari:
- evitare contatti ravvicinati con la persona malata;
- se disponibile, fornirla di una maschera di tipo chirurgico;
- lavarsi accuratamente le mani. Prestare particolare attenzione alle superfici corporee che sono venute eventualmente in contatto con i fluidi (secrezioni respiratorie, urine, feci) del malato;
- far eliminare in un sacchetto impermeabile, direttamente dal paziente, i fazzoletti di carta utilizzati. Il sacchetto sarà smaltito con i materiali infetti prodottisi durante le attività sanitarie del personale di soccorso.
Il datore di lavoro ed i lavoratori dovranno, in particolare, prestare attenzione al possibile contatto con persone affette da infezioni respiratorie gravi che hanno effettuato viaggi in aree a rischio in Cina, oppure ad operatori sanitari che stanno curando pazienti affetti dal coronavirus (si veda allegato 1 della Circolare Ministero Salute 27/1/2020).
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