Buone notizie per chi intende svolgere investimenti legati alla produzione agricola primaria e alla trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli: presto sarà approvato un decreto ministeriale che disciplinerà le modalità di accesso ai 120 milioni di euro destinati dalla UE al rilancio del settore agro-alimentare.
Tali aiuti economici saranno utilizzati per favorire l’accesso al credito da parte delle aziende agricole: a tal fine, le risorse saranno utilizzate per finanziare mutui agevolati di durata non superiore a 15 anni, con massimo 5 anni di preammortamento.
I prestiti agevolati, finanziati da ISMEA, saranno poi restituiti dai beneficiari a rate semestrali posticipate a capitale costante.
Va segnalato che i prestiti saranno concessi ad un tasso ridotto pari al 30% del tasso di riferimento, determinato tramite l’applicazione di un tasso base maggiorato di un margine, entrambi determinati in base alle indicazioni di un’apposita Commissione. In ogni caso, i prestiti agevolati non saranno concessi ad un tasso inferiore allo 0,50%.
Non tutte le tipologie di imprese agricole potranno però accedere ai prestiti agevolati. Potranno, infatti, presentare domanda ad ISMEA solo le:
- società di capitali, anche in forma cooperativa, che operano nel settore della produzione agricola primaria, della trasformazione e della commercializzazione dei prodotti agricoli di cui all’allegato I del TFUE (Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea);
- società di capitali, anche in forma cooperativa, che operano nella produzione di beni prodotti nell’ambito delle attività agricole di cui all’art. 32, comma 2, lettera c) del TUIR;
- società di capitali partecipate almeno al 51% da imprenditori agricoli, cooperative agricole a mutualità prevalente e loro consorzi o da organizzazioni di produttori, ovvero le cooperative i cui soci siano in maggioranza imprenditori agricoli, che operano nella distribuzione e nella logistica dei prodotti agricoli compresi nell’elenco dell’allegato I del TFUE.
Secondo quanto previsto, quindi, dovrebbero restare escluse dall’accesso ai prestiti agevolati in commento tutte le società semplici e le piccole aziende agricole individuali.
©RIPRODUZIONE RISERVATA