Il 31 marzo 2016 le Banche hanno inviato all’Agenzia delle Entrate i dati dei conti correnti del 2015. Cosa può succedere adesso?L’Anagrafe Tributaria il 31 marzo u.s. ha acquisito i dati dei conti correnti dell’anno 2015 dei contribuenti Italiani.
Tali informazioni, sommate a quelle già presenti relative agli anni dal 2011 al 2014, rappresentano un patrimonio informativo determinate per la lotta alla evasione.
Infatti l’obiettivo degli Ispettori del fisco, molto ambizioso, è quello di recuperare 20 miliardi di nero. Vediamo cosa potrebbe succedere.
Cosa cercherà il Fisco? – Nel mirino ci saranno tutti i movimenti in entrata e in uscita e i saldi di inizio e fine anno, oltre alla giacenza media dei conti. Interesseranno anche operazioni fuori conto come richieste di assegni per contanti, bonifici, cambio valuta, cambio assegni e prodotti finanziari e assicurativi.
Cassette di sicurezza – All’anagrafe banche gli operatori finanziari dovranno riversare anche la titolarità delle cassette, indicando il numero di accessi e le posizioni con relativi importi e operazioni effettuate.
Conti online e all’estero – Entrambi verranno monitorati se gli istituti su cui si basano operano con stabile organizzazione in Italia o in filiali tricolore. I poteri del del Fisco valgono anche per i titolari dei conti Banco Posta.
Paypal – Le operazioni effettuate col servizio di pagamento online che si appoggia su un conto o una carta di credito finiranno tra i dati dell’anagrafe.
Isee - Secondo le cifre fornite dalla Cisl sui dati trimestrali del nuovo Isee che sono stati dichiarati dal ministero del Lavoro, nel 2015 la componente patrimoniale, proprio i depositi e gli investimenti finanziari è raddoppiata. Di fatto si passa da meno di un settimo, ovvero 13,6 per cento a più di un quinto, 20,5 per cento. In questo modo i tecnici dell'erario hanno evidenziato un'emersione di patrimoni mai dichiarati fino a questo momento.
Quando scatta l’allarme – Non esistono soglie o scostamenti tra entrate e redditi precise in base alle quali scatta l’allarme. Comunque sia, il contribuente, in caso di indagine sul suo conto, verrà avvisato.
Possibilità di giustificarsi – Il contribuente, in caso di indagine sul suo conto, potrà (e dovrà) fornire ogni tipo di spiegazione possibile per giustificare le anomalie riscontrate.
Privacy – Sarà semplicemente indifendibile: in nessun caso potranno essere impediti i controlli dell’Agenzia.
Il controllo dei controllori – In caso di contenzioso si esprimerà il giudice tributario.
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