Forlì, 20/02/2020

La "sottile" frontiera tra sottoprodotto e rifiuto nell'alimentazione di un impianto biogas

Stampa
Rivista: nº 02 Febbraio 2020
Alessandro Ragazzoni

La Rivista | nº 02 Febbraio 2020


La "sottile" frontiera tra sottoprodotto e rifiuto nell'alimentazione di un impianto biogas

del prof. Alessandro Ragazzoni, docente di economia e estimo rurale

L’argomento trattato sarà distinto in due parti; in una prima, si riporta la più recente evoluzione normativa relativa alle indicazioni necessarie per definire uno scarto di produzione come sottoprodotto e non come rifiuto; in una seconda, si inquadra il problema progettuale di un impianto biogas per quanto riguarda la potenza installabile in relazione alla disponibilità di sottoprodotti durante l’intero periodo annuale.

Parte A - LA NORMATIVA DI RIFERIMENTO

1. Premessa: rifiuto o sottoprodotto?

Cos’è un sottoprodotto? Spesso il termine rimane un vero e proprio ”mistero” per le aziende. Una chimera normativa che molte imprese, pur di rimanere all’oscuro di tutta la normativa ambientale e della gestione dei rifiuti/prodotti a fine vita, evitano.

Capita spesso di confrontarsi con realtà strutturate che avrebbero le opportunità normative e tutti i vantaggi economici ed ambientali per affrontare questo passaggio di gestione, eppure non si riesce ad arrivare a una risposta positiva nel procedere per questa strada virtuosa.

Tutto ciò perché? Si propone una “breve” linea guida per comprendere cos’è un sottoprodotto e quali sono le caratteristiche che rendono il sottoprodotto una soluzione percorribile per i residui di produzione.

L’idea del presente contributo nasce dalla attuale situazione in Italia relativa alla non uniformità di interpretazione della norma che consente di alimentare impianti per la produzione di biogas con sottoprodotti di origine organica.

Tali discrasie hanno comportato sia nel passato, sia nel presente, distinti trattamenti nella procedura autorizzativa, come pure nei controlli successivi, portando a situazioni che hanno messo anche in forte crisi i singoli imprenditori che hanno investito in progetti a volte molto onerosi: ritardi, sospensioni e modifiche in corso dell’interpretazione delle norme possono comportare significativi danni di tipo economico-finanziario alla gestione, ad esempio, di un impianto per la valorizzazione energetica di un sottoprodotto agro-alimentare.

Per visionare il contenuto devi avere un abbonamento attivo


Sei già abbonato?



©RIPRODUZIONE RISERVATA. Tutti i diritti sono riservati a ConsulenzaAgricola.it srl. L’utente può consultare i contenuti solo per fini professionali, nel rispetto delle condizioni contrattuali. Sono vietati usi diversi, inclusi duplicazione, diffusione, estrazione di dati e addestramento di sistemi di Intelligenza Artificiale. Le violazioni comportano responsabilità civili e penali, con obbligo di risarcimento danni.

stampa-footer-2021 La "sottile" frontiera tra sottoprodotto e rifiuto nell'alimentazione di un impianto biogas

Stampato in data 14/12/2025