La Rivista | nº 10 Ottobre 2019
Lo scambio di manodopera tra piccoli imprenditori agricoli
di Andrea Fiumi, consulente del lavoro
La frammentazione del sistema aziendale, tipica del settore primario, rappresenta un elemento di notevole criticità per molte imprese agricole. Il Legislatore con la revisione della figura dell’imprenditore agricolo, introdotta a partire dal 2001 e la nuova formulazione dell’art. 2135 del c.c., ha avviato un percorso volto a favorire la costituzione di imprese agricole più strutturate e quindi anche più competitive.
L’agricoltura italiana deve comunque cimentarsi con problematiche le cui origini sono riconducibili alla riforma del secolo scorso che ha visto la valorizzazione del coltivatore diretto e dell’impresa familiare rispetto ad altre forme d’impresa. Inoltre, non si può negare che anche il territorio del nostro “Bel Paese”, caratterizzato da valli, altipiani, zone umide, nonché da ampie zone di collina e montagna contribuisca, in taluni casi, a rendere più difficoltosa per gli imprenditori la possibilità di consolidare le proprie attività . Non a caso in molte realtà si parla di agricoltura “eroica” in quanto l’attività d’impresa è portata avanti dal piglio dell’imprenditore ed eventualmente dei propri famigliari con grande impegno, più che per un ritorno economico per un forte attaccamento al territorio ed alle tradizioni.
L’agricoltura italiana è caratterizzata da tante sfaccettature e vede alle proprie estremità dal un lato imprese moderne, strutturate, che diversificano le proprie attività anche in distinte aree geografiche e dall’altro microimprese che vivono di quello che il contesto ambientale può consentire loro.
Focalizzando l’attenzione sulle realtà più modeste, una delle problematiche spesso avvertite è il reperimento di manodopera nei periodi di picco della raccolta e in taluni casi nello svolgimento di altre attività agronomiche (es. la piantagione, il diradamento, ecc.).
Per sopperire a tale necessità l’imprenditore può ricorrere a diverse forme di lavoro, quali:
- il lavoro subordinato;
- le prestazioni gratuite di parenti e affini entro il quarto grado;
- lo scambio di manodopera tra piccoli imprenditori.
In questo articolo ci occuperemo in particolare dello scambio di manodopera, in quanto non sempre gli imprenditori ne conoscono le reali potenzialità ed i conseguenti limiti imposti dalla vigente normativa.