Forlì, 20/03/2020

Nuovo Decreto "Contrassegni per vini Docg e Doc", tra punti oscuri e aspettative disattese

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Rivista: nº 03 marzo 2020
Giordano Zinzani

La Rivista | nº 03 Marzo 2020


Nuovo Decreto "Contrassegni per vini Docg e Doc", tra punti oscuri e aspettative disattese

di Giordano Zinzani, enologo, esperto di legislazione vitivinicola

Il Decreto, atteso da circa tre anni dalla filiera vitivinicola e oggetto di numerosi tavoli di discussione con le organizzazioni presso il MIPAAF, è stato finalmente firmato il 27 febbraio scorso dalla Ministra Teresa Bellanova con il protocollo n. 2183 ed è ancora in attesa di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale. Il Decreto è attuativo dell’art. 48, comma 9, del Testo Unico del Vino (Legge 12 dicembre 2016 n. 238). Nella Nota ministeriale che ha accompagnato la firma del Decreto, vengono stabilite caratteristiche, diciture, modalità per la fabbricazione, l’uso, la distribuzione, il controllo e il costo dei contrassegni per i vini a Denominazione protetta, nonché le caratteristiche e le modalità applicative dei sistemi di controllo e tracciabilità alternativi.

Secondo quanto dichiarato dalla Ministra, con questo Decreto si rafforza la tutela delle produzioni di eccellenza nazionale, si semplifica il processo di acquisizione dei contrassegni, riducendo costi e tempistica e si aggiunge un ulteriore tassello per confermare il primato della qualità.

Con il Decreto, dunque, si definiscono le caratteristiche della cosiddetta “fascetta”, recante il sigillo della Repubblica, apposta su molti vini DOC e su tutti i vini DOCG, confermando che la “fascetta” ha natura di “contrassegno di Stato” a garanzia delle produzioni di eccellenza nazionali.

Nel dettaglio, il testo introduce alcune misure di semplificazione del processo di acquisizione dei contrassegni da parte degli operatori ed opera una sensibile riduzione dei relativi costi e della tempistica di distribuzione.

In particolare: la riduzione dei costi dei contrassegni (da un minimo del 12% fino ad un massimo del 20%) rispetto a quelli attualmente sostenuti dagli operatori e la possibilità per le aziende di ritirare uno stock di contrassegni corrispondente al quantitativo di vino atto a divenire DO detenuto dall’imbottigliatore (il precedente decreto prevedeva la consegna di fascette solo in base al prodotto certificato).

In tal modo le aziende potranno avere più rapidamente a disposizione le fascette necessarie.

Si introduce un nuovo formato di contrassegno di piccole dimensioni per rispondere alle esigenze manifestate in tal senso dalle imprese in relazione alla varietà dei formati delle bottiglie.

Il Decreto reca, altresì, le disposizioni per l’attuazione del Sistema di controllo e tracciabilità telematico per i vini confezionati a DOC e a IGT, ai sensi dell’articolo 48, comma 8, della Legge. L’articolo definisce le caratteristiche e la gestione del sistema di tracciabilità alternativo al sistema delle “fascette”.

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Stampato in data 15/12/2025