La dichiarazione integrativa che tanto aveva fatto discutere è destinata a scomparire nella legge di conversione del D.L. 119/2018. Al suo posto sarà introdotta una misura volta ad agevolare coloro che hanno correttamente dichiarato i propri redditi, ma non hanno provveduto al relativo pagamento delle imposte o hanno commesso irregolarità formali.
La sanatoria, nella formulazione originale, prevedeva la possibilità di integrare le dichiarazioni presentate alla data del 31/10/2017 con le seguenti limitazioni:
- nel limite di 100.000 euro di imponibile annuo ai fini delle suddette imposte;
- (comunque) non oltre il 30% di quanto già dichiarato;
- nella dichiarazione integrativa non possono essere scomputate dai maggiori imponibili dichiarati le perdite di cui agli art. 8 e 84 del D.P.R. n.917/86.
Come si trasforma la sanatoria
In base alla nuova ipotesi, scompare la possibilità di integrare i redditi già dichiarati. La nuova definizione avrà l’intento di agevolare quei soggetti che hanno dichiarato correttamente e integralmente i propri redditi ma non sono riusciti a pagare le relative imposte.
Regolarizzazione degli errori formali con 200 euro
Oltre agli omessi versamenti, la misura prevede la possibilità di sanare delle irregolarità per infrazioni e inosservanze di obblighi o adempimenti di carattere formale. Il costo per questa sanatoria ammonta a 200 euro per ciascun periodo d’imposta al quale è riferita la violazione. Il versamento è previsto su due annualità: 2019 e 2020. Occorrerà attendere il termine dell’iter legislativo per comprendere eventuali estensioni della misura anche, ad esempio, alle violazioni che fossero in qualche modo già emerse.
Gli altri principali emendamenti
Tra gli altri emendamenti spunta la possibilità di permettere alla Guardia di Finanza l’accesso diretto alla “Superanagrafe” dei conti correnti, senza preventiva autorizzazione della magistratura.
La politica sta inoltre lavorando per eliminare la tassa sulla superfice sulla quale insistono gli ombrelloni (la cosiddetta tassa sull’ombra), mentre sul fronte delle risorse regionali sono in corso lo studio di procedure per consentire alle regioni di recuperare le somme versate alle case farmaceutiche che eccedono i limiti di budget prestabilito.
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