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Negli ultimi 20 anni le scelte di politica agraria, sia comunitaria che nazionale, sono state incentrate soprattutto in provvedimenti a sostegno delle aziende più vitali, intendendo per esse la presenza di agricoltori giovani.
Parallelamente anche la legislazione fiscale sui trasferimenti aziendali è stata indirizzata a favorire i passaggi generazionali.
Di seguito mettiamo a confronto le principali disposizioni agevolative sui trasferimenti aziendali in vigore al 1° gennaio 2016.
1. PICCOLA PROPRIETÀ CONTADINA: ART. 2 –COMMA 4-BIS – D.L. N. 194/2009
Registro |
Ipotecarie |
Catastali |
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200 € |
200 € |
1% |
L’agevolazione non è specifica per i giovani agricoltori, ma riguarda in genere i coltivatori diretti e IAP (e società agricole IAP), purché iscritti nelle rispettive gestioni previdenziali.
Facilita l’acquisto di terreni e fondi rustici, ma non prevede agevolazioni per l’acquisto di altri elementi aziendali (macchine, bestiame, ecc.).
Se il trasferimento non riguarda solo un fondo, ma anche le dotazioni aziendali, si è in presenza di cessione d’azienda, ove le dotazioni scontano l’imposta di registro con aliquota del 3%.
Vantaggi: bassa tassazione se le dotazioni sono di scarso valore.
Criticità: esborso immediato del prezzo; tassazione elevata se le dotazioni hanno un valore rilevante; rischio di accertamento fiscale se il prezzo pagato non trova giustificazione nei redditi degli ultimi anni del giovane agricoltore. Situazione, quest’ultima, che può essere superata con un congruo periodo d’affitto (o contratto rent to buy) prima dell’acquisto.
2. DONAZIONE D’AZIENDA A FAVORE DI GIOVANI AGRICOLTORI: ART. 14 L. 15/12/1998 N. 441
Imposta donazioni |
Ipotecarie |
Catastali |
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0 |
200 €. |
0 |
Vantaggi: costo fiscale pressochè inesistente; nessun esborso di denaro per l’acquisto (solo le spese di notaio) e di conseguenza nessun rischio fiscale per la provenienza di somme pagate a titolo di prezzo.
Criticità: difficoltà ad ottenere finanziamenti (e a cedere l’azienda a terzi) per 20 anni. La donazione trasferisce la proprietà dal genitore al figlio, ma se vi sono altri figli, dopo la morte del genitore costoro possono agire in riduzione della donazione se lesi nella loro quota di legittima. L’impossibilità di predeterminare il comportamento dei coeredi (nullità di patti presuccessori) fa pendere sull’azienda una situazione di precarietà.
3.DONAZIONE DI AZIENDA FAMILIARE CON PATTO DI FAMIGLIA: ART. 3 – COMMA 4-TER, D.LGS N. 346/90
Imposta donazioni |
Ipotecarie |
Catastali |
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0 |
0 |
0 |
Vantaggi: costo fiscale inesistente; il patto garantisce la definitività della donazione ed evita la possibilità di azione in riduzione da parte dei futuri coeredi.
Criticità: il giovane agricoltore dovrà corrispondere ai potenziali coeredi (generalmente, i fratelli) la loro quota di legittima, stabilita nella somma convenuta tra le parti, ma potrà ottenere un pagamento rateale.
4.CONFERIMENTO DI AZIENDA AGRICOLA IN SOCIETÀ SEMPLICE: ART. 4 TARIFFA – DPR 131/86
Imposta donazioni |
Ipotecarie |
Catastali |
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200 € |
200 € |
200 € |
Con il conferimento dell’azienda familiare in una società familiare quest’ultima subentra nella proprietà e nella gestione. Il giovane agricoltore, se vuole beneficiare del contributo di primo insediamento, dovrà avere il controllo della società.
Vantaggi: costo fiscale ridotto; possibilità di escludere i coeredi dalla proprietà dell’azienda; possibilità di stabilire la partecipazione agli utili in modo non proporzionale ai conferimenti; possibilità di acquistare le quote di partecipazione del genitore (o genitori) a tassa fissa (attualmente €. 200).
Criticità: il giovane agricoltore dovrà conferire nella società una somma di denaro a fronte della propria partecipazione. Potrà anche conferire i propri crediti per l’attività svolta nell’azienda familiare prima del suo conferimento nella società.
CONSIDERAZIONI COMUNI.
In tutti i casi esaminati, nella determinazione del prezzo o del valore dell’azienda si dovrà tener conto degli apporti del giovane agricoltore all’impresa familiare, in termini di utili non divisi ed incrementi patrimoniali.
Tale apporto, affinché diventi non contestabile, dovrà essere quantificato da perizia e collocato al passivo della situazione patrimoniale dell’azienda.
In tutti i casi sopradescritti i genitori vengono completamente estromessi dalla gestione dell’impresa.
Solo con la situazione n.4 possono esercitare un controllo sulle attività gestionali del giovane agricoltore, tramite l’inserimento nei patti sociali di apposite clausole.