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Da tempo se ne parla, ma questa volta potrebbe essere la volta buona: pare che il Governo stia nuovamente discutendo della possibilità di aumentare le imposte di donazione e successione.
Tale intervento potrebbe essere inserito già nella manovra da oltre tre miliardi di euro richiesta dalla UE all’Italia per ridurre il deficit strutturale di bilancio e stabilizzare i conti pubblici, su cui l’Esecutivo è già al lavoro da qualche giorno.
Già anno scorso era stata presentata una proposta di legge per aumentare le imposte di donazione e successione. Questa proposta prevedeva:
Inoltre, oggetto di analisi è anche la possibilità di cambiare le norme sull’esenzione prevista per il trasferimento d’azienda o di partecipazioni sociali dai genitori ai figli.
Se tali indiscrezioni fossero confermate, occorrerebbe iniziare a valutare con grande attenzione, sin d’ora, di anticipare le operazioni per il passaggio generazionale. Oggi, infatti, sarebbe possibile ottenere un legittimo risparmio d’imposta, sfruttando il minor carico fiscale.
Si ricorda, infatti, che la successione o donazione in linea retta (da genitori a figli) è attualmente soggetta ad una franchigia (ossia ad una soglia di esenzione) pari ad un milione di euro per ogni erede o donatario. Pertanto, una donazione di 1.000.000 di euro fatta da un padre ad un figlio è oggi esente da imposte di donazione.
Si tratta di una situazione decisamente anomala, che non trova eguali nell’ordinamento europeo e che presto potrà essere “normalizzata”. Ciò verrà fatto probabilmente tramite una forte riduzione della franchigia per le donazioni in linea retta, nonché per mezzo di un aumento delle aliquote applicabili fuori dalla franchigia stessa.
Oggi l’aliquota è del 4% e si stima che l’aumento possa portarla fino all’8% se non al 10%: si tratterebbe di un comunque di aliquote inferiori alla media europea.
È pertanto necessario valutare oggi la possibilità di procedere al passaggio generazionale, per sfruttare a pieno il regime fiscale attuale, che consente ancora tale passaggio a costi ridotti. Si ricorda infatti che, in caso di future modifiche, le donazioni già avvenute non potranno più essere assoggettate ad imposta retroattivamente.
Uno degli strumenti più utilizzati per agevolare il passaggio generazionale è quello della donazione con riserva di usufrutto vitalizio in favore del donante. Tale strumento, che permette all’usufruttuario di mantenere il controllo del bene anche dopo la donazione, consente anche un ulteriore risparmio fiscale, visto che le imposte non sono applicate sul valore dell’intero bene, ma su una quota percentuale dello stesso correlata all’età del donante.
Un ulteriore aspetto di cui tenere conto è quello relativo al valore catastale degli immobili, su cui oggi si calcolano alcune imposte e che spesso ha importi molto bassi rispetto al valore reale dei beni. Nei prossimi anni, anche tali valori saranno probabilmente oggetto di rideterminazione.
Per chi sta valutando di mettere in piedi operazioni per il passaggio generazionale, quindi, questo è un irripetibile momento storico, di cui vanno sfruttate tutte le opportunità.