Articoli
Tutti gli aggiornamenti, gli approfondimenti e i casi pratici analizzati e realizzati dai nostri esperti in materia agricola, fiscale, economica e del lavoro.
Dopo un paio di leggi di Stabilità che avevano portato importanti novità per il settore dell’agricoltura, come le esenzioni IMU, IRAP e IRPEF per gli operatori agricoli, i temi oggi in discussione per la formazione della Legge di Bilancio 2018 sembrano essere molto lontani dai campi e dagli allevamenti.
Ad esempio, una delle questioni più interessanti per il settore agricolo, ossia quella concernente i bonus fiscali di “Industria 4.0”, sembra oggi in panchina.
Secondo quanto previsto nella scorsa Legge Finanziaria, infatti, possono accedere a super (140%) ed iperammortamento (250%), tutte le aziende che investono nei prodotti tecnologici di Industria 4.0 tassativamente previsti dalla legge. Tale misura, che poteva essere estremamente interessante per le aziende agricole, si è in realtà rivelata estremamente limitata, in quanto utilizzabile solo dalle aziende che determinano il proprio reddito a bilancio, ossia una minima parte del totale delle aziende agricole.
Per ovviare a tale problema, era stato proposto di introdurre un credito di imposta utilizzabile da qualunque imprenditore, al fine di incentivare la promozione e la diffusione tecnologica nelle aziende, nonché la formazione all’utilizzo degli strumenti innovativi.
Ad oggi, però, tale proposta non ha ancora trovato spazio nella bozza della Legge di Bilancio 2018, anche se, secondo taluni analisti, ci sarebbe ancora spazio per inserirla nel testo legislativo anche all’ultimo, visti i costi non particolarmente elevati dell’operazione.
Come un anno fa, la Legge di Bilancio prorogherà le percentuali di compensazione IVA applicabili alle cessioni di bovini e suini vivi: per il triennio 2018-2020, esse saranno confermate, rispettivamente, nella misura massima del 7,7% e 8%. La corretta determinazione delle percentuali dovrà essere decisa da un decreto ministeriale da approvare entro il 31 gennaio: l’auspicio è che esso venga pubblicato tempestivamente e non in maniera tardiva come avvenuto un anno fa, quando il MIPAAF si espresse solo a marzo, dopo le liquidazioni mensili IVA di gennaio e febbraio, in cui gli operatori dovettero letteralmente inventare le aliquote.
A proposito di conferme, nella prossima Legge di Bilancio dovrebbe essere riproposta anche la rivalutazione di terreni (edificabili o agricoli) e partecipazioni, la quale è stata inserita per la prima volta nella Legge Finanziaria 2002. Tale operazione consente di rideterminare il costo o valore di acquisto dei predetti beni, presentando una perizia di stima asseverata da un professionista e versando l’imposta sostitutiva dell’8%.
Ad oggi, la principale novità che riguarda le aziende agricole (in particolare quelle florovivaistiche) è il cosiddetto bonus verde, il quale dovrebbe attribuire un credito d’imposta pari al 36% delle spese sostenute per interventi di sistemazione a verde di aree scoperte private di edifici esistenti, unità immobiliari, pertinenze o recinzioni, impianti di irrigazione e realizzazione pozzi; nonché per la realizzazione di coperture a verde e di giardini pensili.
Un’altra novità, invece, riguarda i cosiddetti “distretti del cibo”, ossia organizzazioni volte a promuovere lo sviluppo territoriale, la coesione e l’inclusione sociale, nonché a favorire l’integrazione di attività caratterizzate da prossimità territoriale, garantire la sicurezza alimentare, diminuire l’impatto ambientale delle produzioni, ridurre lo spreco alimentare e salvaguardare il territorio e il paesaggio rurale attraverso le attività agricole e agroalimentari.
Quotidianamente procedono i lavori per la formazione della nuova Legge di Bilancio 2018, pertanto fino alla pubblicazione del testo definitivo ci possono essere spazi per emendamenti e modifiche dell’ultim’ora.
La sensazione, comunque, è che quella 2018 non sarà una Legge di Bilancio memorabile per il settore agricolo.