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Oltre 248 miliardi di euro: questa è la nuova dotazione che sembra poter essere destinata all’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) che il Governo, presieduto da Mario Draghi, ha deciso di utilizzare per il rilancio delle attività economiche e, conseguentemente, del Paese.
Il Piano, coerentemente con le strategie promosse dalla UE, prevede una notevole spinta alla transizione ecologica, con investimenti per la gestione dei rifiuti (contenimento della loro produzione, smaltimento, economia circolare, ecc.), per l’efficientamento energetico degli edifici, la razionalizzazione dei trasporti e l’introduzione di una mobilità più sostenibile e il potenziamento della produzione di energia da fonti rinnovabili.
Inoltre, tra gli obiettivi fissati dal piano è prevista la modernizzazione della Giustizia e della Pubblica Amministrazione. L’obiettivo è quello di raggiungere una maggior semplificazione, trasparenza e celerità degli adempimenti e del sistema giudiziario. Anche l’intero impianto fiscale dovrebbe essere profondamente riformato, tenendo inevitabilmente in considerazione il nuovo contesto socio-economico che si andrà a delineare nei prossimi anni.
Prima di soffermarci su cosa prevede il PNRR per l’agricoltura, occorre precisare che, per produrre gli effetti sperati di ripresa e di prospettive future per il nostro Paese, il Piano necessita di essere sviluppato celermente, con ponderatezza, su tutti i fronti. Il Piano si dirama in sei grandi categorie di interventi:
Un aspetto problematico, in vista della distribuzione delle risorse, è quello legato alle velocità diverse che diversi settori o territori italiani hanno. Pertanto, occorrerà dirottare investimenti ed attività anche in funzione delle potenzialità economiche dei diversi territori, al fine di valorizzarne i punti di forza e contrastando, al contempo, gli aspetti che determinano delle criticità.
Venendo alle linee guida del Piano per l’Agricoltura, si prevedono misure per la valorizzazione e l’architettura del paesaggio rurale, compreso il recupero degli edifici e delle strutture agricole. Il fine è quello di incentivare il turismo rurale e, conseguentemente, valorizzare le produzioni tipiche locali.
Saranno incentivate l’economia circolare e l’agricoltura sostenibile. È previsto lo sviluppo di una filiera agricola/alimentare più smart e sostenibile, riducendo l’impatto ambientale del comparto primario.
Per sopperire sia al cambiamento climatico che al crescente fabbisogno idrico tra gli obiettivi del PNRR vi sono:
In linea con la strategia UE “Dal produttore al consumatore”, il Piano si prefigge l’obiettivo di una filiera agroalimentare sostenibile attraverso il miglioramento della competitività delle aziende agricole, nonché delle loro prestazioni climatico-ambientali. Saranno quindi rafforzate le infrastrutture logistiche del settore e ciò produrrà effetti positivi per l’ambiente, riducendo le emissioni di gas serra; inoltre sarà incentivata la diffusione dell'agricoltura di precisione e l’ammodernamento dei macchinari.
L’adozione delle nuove tecnologie dovrà modificare positivamente e rapidamente i metodi di produzione anche nel settore agricolo, per ottenere migliori risultati ambientali e aumentare contestualmente la resilienza climatica, ottimizzando e riducendo l’utilizzo dei fattori produttivi.
L’ammodernamento sarà quindi sostenuto attraverso contributi in conto capitale che consentiranno l’acquisto dei macchinari più moderni ed efficienti e l’adozione delle tecniche agrarie maggiormente sostenibili grazie anche all’introduzione di tecniche di agricoltura di precisione (riduzione di utilizzo di concimi e pesticidi, acqua, energia, ecc.).
Gli investimenti infrastrutturali sulle reti e sui sistemi irrigui dovranno assicurare una maggiore e più costante disponibilità di acqua per l'irrigazione e migliorare gli assetti idrogeologici del territorio.
Il PNRR prevede investimenti per la produzione di energia rinnovabile attraverso l’utilizzo dei tetti degli edifici a destinazione produttiva nei settori agricolo, zootecnico e agroindustriale. In particolare, il progetto si pone l’obiettivo di incentivare l'installazione di pannelli ad energia solare su di una superficie complessiva pari a 4,3 milioni di mq, con una potenza installata di circa 0,43GW e senza alcun consumo di suolo.
L’utilizzo del biometano sarà incentivato per il settore dei trasporti e, al fine di disporre di una ulteriore quantità di tale risorsa, saranno promossi gli interventi di riconversione degli impianti esistenti nel settore agricolo.
Il contrasto al lavoro irregolare è una piaga che il legislatore da anni tenta di risolvere, non solo per il settore agricolo.
Accanto ad interventi per incentivare l’emersione e la regolarizzazione del lavoro sommerso, il Piano prevede il potenziamento dell’attività di vigilanza, anche attraverso l’assunzione di circa 2.000 nuovi ispettori su un organico di circa 4.500 (+ 44%), permettendo un’intensificazione delle ispezioni in azienda.
L’attività ispettiva, associata al coinvolgimento delle associazioni di categoria e all’inasprimento delle sanzioni, è volta al superamento degli insediamenti abusivi, al contrasto al caporalato e allo sfruttamento dei lavoratori.