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Con l’approvazione del primo decreto delegato, è stato avviato il processo di riforma del Catasto, previsto dall’art. 2, comma 3, lettera a), della Legge n. 23/2014.
La prima modifica introdotta riguarda le norme di composizione, attribuzioni e funzionamento delle commissioni censuarie.
Questi organi sono stati istituiti al fine di definire i valori da utilizzare per gli estimi catastali, ma ad oggi risultano inattivi.
Con la riforma si punterà proprio sul compito di queste commissioni provinciali, che saranno composte da un presidente e sei membri di supporto, che verranno scelti tra i membri dell’Agenzia del Territorio, dell’Anci e dagli Ordini professionali.
Inoltre sarà costituita una Commissione censuaria nazionale, composta da 25 membri.
Il compito di tali organi sarà di provvedere alla revisione delle rendite, la loro verifica attraverso l’acquisizione di stime e valutazioni estimative esterne, l’aggiornamento e l’implementazione delle zone censuarie omogenee e la correzione di alcuni parametri dell’algoritmo utilizzato per l’elaborazione dei dati catastali.
Inoltre avranno anche il compito di gestire il contenzioso, ad esclusione delle questioni di legittimità che rimarranno di competenza del Tar.
La nuova riforma del catasto, oltre alle commissioni censuarie, si basa su alcuni punti fondamentali:
Il percorso appena iniziato è molto complesso, ma la firma del primo decreto delegato è un passo importante verso la revisione del sistema catastale italiano.