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pacchetto-ortofloro-plus Il credito di imposta per nuovi investimenti premia le aziende agricole

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con l’entrata in vigore dell’art. 18 del d.l. 91/2014 (tremonti quater), è stata istituita una misura fiscale per le aziende che investono nell’acquisto di nuovi beni mobili strumentali compresi nella divisione 28 della tabella ateco 2007. l’agevolazione sarà riconosciuta per un periodo limitato, dal 25 giugno 2014 al 30 giugno 2015. l’agevolazione consiste in un credito di imposta del 15% calcolato sul seguente differenziale: ammontare degli investimenti effettuati nel suddetto periodo e media degli investimenti eseguiti sui medesimi beni realizzati nei cinque periodi d’imposta precedenti, con facoltà di escludere il periodo di imposta in cui l'investimento è stato maggiore. il credito spetterà anche alle aziende agricole che effettueranno nuovi investimenti, a condizione che siano titolari di reddito di impresa; pertanto vi rientrano le società in nome collettivo, e in accomandita semplice, le società a responsabilità limitata e società cooperative agricole, ancorché abbiano optato per il reddito agrario (infatti tale reddito rientra comunque per definizione nel reddito di impresa). anche le società semplici e le imprese agricole individuali possono usufruire di tale agevolazione, purché svolgano un’attività agricola rientrante nel reddito di impresa. sono considerate tali le attività di l'allevamento animali con terreni potenzialmente insufficienti a produrre almeno un quarto dei mangimi necessari, le attività di prestazioni di servizi inquadrate fra le attività connesse, ovvero quelle relative alla produzione di beni non compresi nel decreto ministeriale 17 giugno 2011. il credito rappresenta un vantaggio per le aziende agricole, le quali, generalmente, dichiarano redditi imponibili poco elevati e se, come in passato, l’agevolazione fosse rappresentata da una deduzione dal reddito, l’utilizzo sarebbe stato lento. il credito di imposta invece, è spendibile compensando, oltre all’iva, anche i contributi previdenziali e le imposte locali come l’imu. occorre inoltre precisare che, per quanto riguarda le società semplici e le imprese individuali, le precedenti agevolazioni “tremonti” prevedevano che, se gli investimenti in beni strumentali riguardavano promiscuamente sia l’attività che rientrava nel reddito agrario, sia nel reddito di impresa, il beneficio spettava in proporzione a queste ultime attività. il credito potrà essere utilizzato in tre rate costanti annuali, e dovrà essere indicato in sede di dichiarazione; inoltre può superare il limite annuo di 250 mila euro previsto per i crediti di imposta che transitano nel quadro ru del modello unico. ©riproduzione riservata
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