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Con la pubblicazione della Circolare 25/E del 6 Agosto u.s., l’Agenzia delle Entrate ha fornito le linee guida che gli Uffici dovranno seguire nell’attività di accertamento all’evasione e all’elusione per il periodo di imposta 2014.
Le principali indicazioni di carattere generale che sono state fornite per orientare l’attività di verifica, si possono sintetizzare nei seguenti punti:
- privilegiare i controlli dai quali possono emergere maggiori imposte accertabili, a scapito di quelle meno significative o che comportano violazioni di natura esclusivamente formale;
- “lavorare” le annualità più recenti per rendere più proficua l’attività di riscossione;
- favorire ulteriormente la definizione della pretesa tributaria da parte dei contribuenti attraverso gli istituti deflattivi del contenzioso;
- fare ricorso in modo “attento” agli strumenti di ricostruzione presuntiva del reddito;
- concentrare i controlli sui settori economici a più alto rischio e su quelli cha hanno avuto una minor incidenza di verifiche negli anni precedenti.
Entrando nel dettaglio, si può notare come l’Agenzia abbia fornito indicazioni differenziate a seconda delle diverse tipologie di contribuenti.
Facendo riferimento ai grandi contribuenti è stata nuovamente ribadita la funzione essenziale dell’attività di tutoraggio per valutare preventivamente il livello di rischiosità del contribuente.
Fra le situazioni alle quali dedicare maggiore attenzione vi sono i casi dove si ritiene possa essere stata attuata una delocalizzazione dei redditi verso paesi con fiscalità a favore.
In merito alle imprese di medie dimensioni, se queste sono parte di gruppi societari, la Direzione Regionale dovrà coordinare le attività di controllo degli Uffici.
Per le piccole imprese e lavoratori autonomi, la pianificazione dei controlli sarà basata sull’analisi del rischio effettuata con gli specifici applicativi e le liste delle posizioni trasmesse agli uffici.
La circolare dell’Agenzia fornisce interessanti indicazioni in merito agli studi di settore e alle indagini finanziarie. Per quanto concerne gli studi, viene evidenziato come essi devono essere utilizzati come strumento di selezione per ulteriori attività di controllo, più che come autonomo strumento di accertamento.
In merito alle indagini finanziaria l’Agenzia chiarisce che devono essere utilizzate in particolar modo in riferimento ai professionisti, data la difficoltà di ricostruzione del reddito mediante altre attività istruttorie.
Per le persone fisiche lo strumento di controllo prevalente sarà il redditometro, sostenuto dal nuovo applicativo informativo “VE.R.DI.” volto ad analizzare il rischio e la determinazione sintetica del reddito.
L’Agenzia, inoltre, sottolinea l’importanza di un’accurata selezione dei contribuenti da accertare, concentrando l’attenzione solamente sui soggetti che evidenziano significativi scostamenti tra reddito dichiarato e capacità contributiva.
ATTENZIONE:
in relazione a quest’ultima indicazione si segnala che gli imprenditori agricoli sono sicuramente i maggiori interessanti visto l’elevato scostamento fra reddito dichiarato e capacità contributiva determinata dalla tassazione catastale. A questo proposito evidenziamo movimenti poco rassicuranti sul mantenimento della tassazione catastale a carico delle imprese agricole e ci auguriamo che questa situazione venga costantemente monitorata dalle associazioni agricole, a tutela della categoria.