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Il governo ha elaborato una legge di stabilità senza precedenti che prevede operazioni per 36 miliardi di cui, 18 miliardi di tasse in meno e una riduzione della spesa pubblica di 15 miliardi oltre a una clausola di salvaguardia per l'eventuale correzione del deficit pubblico di 3,4 miliardi di euro, ovvero quello 0,25% del Pil che chiede la Ue e che il Governo proverà ad evitare fino all'ultimo.
Vediamo comunque in dettaglio i principali provvedimenti annunciati.
Si prevede un taglio del costo sul lavoro dalla base imponibile Irap, con un risparmio medio per le imprese più piccole di circa 800 euro, ma che potrebbe anche raggiungere importi più elevati per le imprese più grandi.
Previsto il mancato pagamento dei contributi per tre anni nel caso di assunzione, da parte delle imprese, di lavoratori a tempo indeterminato. I contributi previdenziali saranno a carico dello Stato per non penalizzare i lavoratori nei versamenti di tipo contributivo.
Prevista la stabilizzazione del bonus da 80 euro destinato ai lavoratori con reddito annuo lordo fino a 26.000 euro, con ulteriori sconti fiscali alle famiglie con figli fino al terzo anno di età.
Previste strategie più efficienti mirate alla lotta all’evasione fiscale.
Estesa la disciplina del reverse charge ad ulteriori settori come le mense e i servizi di pulizia.
Sarà previsto un regime forfettizzato per le partite Iva con ricavi da 15.000 a 40.000 euro, con semplificazioni fiscali e sconti sui contributi.
Prorogati anche per il prossimo anno il bonus per il risparmio energetico del 65% e gli sconti del 55% per le ristrutturazioni edilizie.
Previsto un credito d’imposta per investimenti in ricerca e sviluppo in misura del 25%, che potrà arrivare al 50% per contratti con università o enti di ricerca. Il reddito derivante dall’utilizzo di marchi e brevetti non concorrerà a formare il reddito complessivo nella misura del 50%.
Dal 2015 i lavoratori nel settore privato potranno aderire su base volontaria al nuovo meccanismo che consente di ricevere in anticipo il trattamento di fine rapporto.
È previsto l’aumento della tassazione per le Casse di previdenza delle professioni dal 20% al 26%.
Sono stanziate risorse a favore dei nuovi ammortizzatori sociali previsti dal disegno di legge sulla riforma del lavoro ed è prevista la rimodulazione dell’Aspi, rapportando la durata dei trattamenti alla storia contributiva del lavoratore.
Per ora non abbiamo notizie certe su modifiche alla normativa fiscale in agricoltura e ci auguriamo che non ce ne siano neanche in futuro.
Queste le principali novità sulle quali ci riserviamo di fornire nei prossimi giorni ulteriori e più approfondite indicazioni oltre ad un costante aggiornamento.