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Continuiamo l’illustrazione dei principali provvedimenti inseriti nella legge di stabilità ed in modo particolare le precisazioni ed i chiarimenti già annunciati ancor prima della loro approvazione.
Minimi
Per i contribuenti che usufruiscono del regime dei minimi, il limite agli investimenti in beni strumentali non è più calcolato sugli acquisti effettuati nel triennio precedente, ma sul valore degli stessi alla fine dell’anno precedente. Tale valore non deve superare i 20.000 euro. Nel conteggio rientrano anche i beni in locazione finanziaria e le locazioni, i noleggi e i comodati.
Una tabella allegata al ddl Stabilità indica le soglie per accedere al regime dei minimi. Inoltre, le spese sostenute per il personale nell’anno precedente non devono eccedere la somma di 5.000 euro.
I soggetti, precedentemente in contabilità ordinaria, che soddisfano i nuovi requisiti (ricavi/compensi tra i 15.000 e i 40.000 euro) potranno fruire del nuovo regime, che prevede un’imposta sostitutiva più elevata, ossia del 15%
In caso di attività iniziate in corso d'anno le soglie vanno ragguagliate ad anno.
Le spese per il personale dell'anno precedente non devono superare i 5mila euro.
L'effettuazione di cessioni all'esportazione non pregiudica l'accesso al regime.
Non può accedere al regime dei minimi chi si avvale di regimi speciali Iva o forfettari di determinazione del reddito, chi esercita in via esclusiva o prevalente l'attività di cessioni di fabbricati, chi partecipa in soggetti trasparenti e i soggetti non residenti.
Irap
Torna al 3,9% l'Irap per le imprese. L'incremento scatta già dal corrente esercizio 2014.
A partire dal 2015 sono previsti, invece, benefici significativi per chi ha una elevata incidenza del costo dei dipendenti a tempo indeterminato. L'intervento sull'art. 5 del ddl Stabilità chiarisce che diventa integrale la deduzione del costo del lavoro sull'Irap delle imprese, ma solo per i dipendenti assunti a tempo indeterminato. Nel passaggio dal vecchio al nuovo sistema il bonus più elevato spetterà alle imprese con lavoratori dipendenti sopra i 35 anni d'età che oggi usufruiscono di deduzioni assai più modeste rispetto alla manodopera femminile e ai giovani fino ai 35 anni.
Oltre alle imprese con lavoratori 'precari', non beneficeranno invece degli sconti, ma anzi subiranno un aggravio, quelle che pagano l'Irap sulle altre due componenti dell'imponibile: l'utile e gli interessi passivi.
Rivalutazione
Ennesima riapertura dei termini per rivalutare i terreni e le partecipazioni sociali: il riferimento è al possesso di tali beni alla data del 1.01.2015.
Tfr in busta paga
Sul Tfr in busta paga peseranno l'Irpef e le addizionali regionali e comunali. E' la conseguenza della scelta di applicare la tassazione ordinaria e quindi le aliquote progressive alla crescita del reddito, in luogo di quella separata, con imposta calcolata sulla base dell'aliquota Irpef media degli ultimi cinque anni. La legge di Stabilità prevede che sia un Dpcm a dettare le regole che riguardano l'intero sistema.
Il lavoratore potrà scegliere liberamente se ricevere in busta paga il Tfr.
Chi opta per questa possibilità dovrà attivarsi personalmente.
Le quote monetizzabili sono quelle relative al periodo marzo 2015-giugno 2018. La scelta potrà riguardare sia lavoratori già occupati che nuovi assunti.
Per avere diritto al Tfr in busta paga occorre un'anzianità di servizio obbligatoria pari a sei mesi.
La legge di Stabilità 2015, contiene inoltre le seguenti misure: