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pacchetto-ortofloro-plus Beni in uso a soci e familiari: comunicazioni entro il 30 ottobre

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il prossimo 30 ottobre i soggetti che esercitano un’attività di impresa, in forma individuale o collettiva, dovranno provvedere a comunicare all’anagrafe tributaria i dati dei soci e dei familiari dell’imprenditore, che hanno ricevuto in godimento beni dell’impresa e che hanno effettuato finanziamenti alla società. la comunicazione dovrà essere effettuata anche per i beni che vengono dati in uso dall’impresa a familiari dei soci, o ai soci e familiari di un’altra società facente parte dello stesso gruppo. l’obbligo sussiste anche se il bene è stato concesso in godimento in periodi precedenti, nell’eventualità in cui si continui ad utilizzare nell’anno di riferimento della comunicazione. l’adempimento è richiesto solamente nel caso in cui vi sia una differenza positiva tra il valore di mercato del diritto di godimento e il corrispettivo annuo pagato alla società per il godimento del bene. si ricorda che tale differenza costituisce reddito diverso, che concorrerà alla formazione del reddito imponibile del socio/familiare utilizzatore del bene. l’impresa che concede il bene, a sua volta, non potrà portare in deduzione i costi relativi ai beni dati in uso. tra i beni oggetto della comunicazione, rientrano le autovetture e gli altri veicoli, unità di diporto, aeromobili, immobili o altri beni solamente se di valore superiore a 3.000 euro, al netto di iva. sono esclusi dall’obbligo di comunicazione i beni dati in uso all’imprenditore individuale, agli amministrato e al socio dipendente o lavoratore autonomo che costituiscono fringe benefit. la comunicazione dovrà pervenire agli uffici esclusivamente via web, tramite l’utilizzo del servizio telematico entratel o fisconline. alla medesima scadenza dovrà essere effettuata anche la comunicazione da parte delle imprese, dei dati dei soci o familiari dell’imprenditori che hanno concesso finanziamenti o effettuato capitalizzazioni in favore dell’azienda, di importo pari o superiore, per ciascuna tipologie di apporto, a 3.600 euro. detto limite deve essere verificato con riguardo alla posizione del singolo socio o familiare. a tal fine dovranno essere considerati i finanziamenti senza tener conto delle eventuali restituzioni effettuate nel medesimo periodo di imposta dall’impresa nei confronti del socio o familiare. ©riproduzione riservata
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