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pacchetto-ortofloro-plus Stangata IMU: saranno soggetti anche i terreni montani

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è pronta la bozza del decreto preparata dal ministero dell’economia per rivedere la disciplina imu sui terreni. la nuova normativa prevederà l’esenzione totale solamente per la metà dei comuni che oggi beneficiano dello sgravio, mentre una nuova esenzione, parziale, riguarderà i coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali iscritti alla relativa previdenza. la disciplina attualmente in vigore prevede l’esenzione dall’imposta di tutti i terreni situati in zone montane, così come classificate dall’istat. gli effetti saranno subito evidenti, in quanto i contribuenti perderanno il bonus a partire da quest’anno, dovendo corrispondere l’imposta dovuta entro il prossimo 16 di dicembre. il ministero è al lavoro da tempo sulla ridefinizione dell’esenzione imu per i terreni situati in zone montane, e ora il testo è pronto per la pubblicazione in gazzetta ufficiale e la conseguente entrata in vigore. la manovra è comunque giunta in ritardo (il termine ordinario era previsto per il 22 di settembre) ed ha una rilevanza fondamentale per le casse dello stato in quanto da tale gettito provengono le coperture per il bonus degli 80 euro (decreto irpef). il decreto prevede la suddivisione dei comuni in tre fasce, in base alla loro altitudine al centro del territorio comunale e certificata dall’istat. l’esenzione totale sarà prevista esclusivamente per i terreni situati in comuni la cui altitudine è superiore ai 600 metri; la limitazione del bonus ai coltivatori diretti e iap iscritti alla relativa previdenza sarà concessa nei comuni di altitudine superiore ai 281 ma fino ai 600 metri. al di fuori di questa casi tutti i proprietari di terreni saranno chiamati alle casse per il pagamento dell’imposta municipale propria. manca solamente la pubblicazione in gazzetta ufficiale del decreto, per far si che quanto sopra esposto entri effettivamente in vigore. i tempi sono davvero stretti, anche per gli studi professionali che dovranno provvedere al calcolo dell’imposta in base al nuovo dettato: mancano solamente 19 giorni lavorativi, ennesima deroga plateale allo statuto del contribuente. ©riproduzione riservata
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