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È al vaglio del Governo una modifica sulla bozza del Decreto che elimina parzialmente l’esenzione per i Comuni montani.
Sembrerebbe che il prossimo 16 Dicembre i contribuenti proprietari di terreni che perdono l’agevolazione dell’esenzione Imu, siano chiamati a versare solamente un acconto, per poi procedere con il saldo entro il prossimo anno.
Ricordiamo che la norma di riferimento è l’art. 22 del D.L. 66/2014, il quale ha previsto il recupero di almeno 350 milioni di Euro per coprire all’aiuto degli 80 Euro del bonus Irpef, rivedendo le vecchie esenzioni per i terreni situati nei Comuni montani.
A tale scopo, il Decreto attuativo al vaglio del Ministero dell’Economia, delle Politiche Agricole e dell’Interno, ha previsto un taglio drastico dei Comuni che possano fruire dell’esenzione Imu per i terreni montani.
Nella bozza è prevista un’esenzione totale da Imu solamente per i terreni situati in Comuni la cui altezza è superiore ai 600 metri. Per quelli situati ad un’altezza compresa tra i 281 e 600 metri, l’Imu escluderebbe solamente i coltivatori diretti e Iap iscritti alla relativa previdenza. Nessuna esenzione prevista per i terreni situati in Comuni al di sotto di 281 metri, per i quali si applicheranno le normali regole per i terreni.
Tale nuova previsione normativa ha destato non poco scalpore. Allo stato attuate i contribuenti sarebbero chiamati a corrispondere l’Imu dell’intero anno entro il prossimo 16 dicembre, in quanto, per il calcolo dell’acconto di giugno, non era stata presa in considerazione tale norma (previsione che sembra che possa subire modificazioni). In secondo luogo, i proprietari di terreni situati in zone montane sarebbero chiamati alla corresponsione dell’imposta per la prima volta, in quanto l’esenzione dei terreni montani era prevista già ai tempi dall’Ici.
Il Decreto dovrà essere pubblicato a giorni in Gazzetta Ufficiale, ma, rispetto alla sua attuale formulazione, il quadro sembra destinato a cambiare.