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Le nuove norme prevedono che tutte le pubbliche amministrazioni usino l’Isee come criterio comune per stabilire chi ha diritto alle agevolazioni (iscrizioni ad asili, agevolazioni sugli affitti, sconti sulle utenze, rette universitarie, ecc..), ma non basta più la sola autocertificazione per ottenerle, servirà anche una dichiarazione del contribuente (DSU - Dichiarazione unica sostitutiva (il riferimento sarà al nucleo familiare) e saranno verificate non solo a campione ma interrogando l’anagrafe tributaria.
Ma vediamo nel dettaglio di cosa si tratta.
LA DICHIARAZIONE
Per ottenere la certificazione ISEE si deve partire dalla DSU ovvero dalla “Dichiarazione sostitutiva unica” che deve contenere:
La DSU può essere presentata:
A questo punto l’INPS acquisisce le ulteriori informazioni dall’Agenzia delle Entrate ed elabora l’attestazione ISEE che sarà disponibile in varie modalità. Eventuali dati errati potranno essere integrati anche successivamente.
COME SI DETERMINA IL PATRIMONIO
Il patrimonio da considerare ai fini dell’ISEE è il seguente:
Inoltre devono essere considerati.
Viene pertanto attribuito un maggiore peso al valore patrimoniale della casa e si devono dichiarare anche somme fiscalmente esenti ma c’è anche una maggiore attenzione sulla situazione occupazionale e alle spese per il mantenimento di coniuge e figli in caso di divorzio o separazione.
Si presume che con questi nuovi elementi, la platea degli aventi diritto possa diminuire di oltre il 20% e pertanto passare da circa 6.000.000 a 4.800.000.
Inoltre, le nuove modalità di calcolo ed i nuovi controlli incrociati con l’Agenzia delle Entrate saranno sicuramente un valido deterrente per tutti gli amanti del rischio.