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Emergono interessanti indiscrezioni in relazione alla Legge di Stabilità 2017, il cui disegno di legge è, in questi giorni, in discussione nelle camere del Parlamento. Stando ai “si dice”, potrebbero esserci anche alcune importanti novità per il settore agricolo.
Tra queste, quella sicuramente più importante e celebrata è l’esenzione dall’IRPEF per gli imprenditori agricoli (di cui abbiamo già più volte scritto).
Come noto, i redditi dei terreni agricoli di proprietà di persone fisiche e società semplici si dichiarano sulla base delle risultanze catastali.
In particolare, il proprietario dei fondi dichiara il reddito dominicale rivalutato dell’80% e ulteriormente rivalutato del 30%. Il reddito agrario, invece, viene dichiarato dai soggetti che conducono i terreni e la tariffa d’estimo risultante viene rivalutata prima del 70% e poi del 30%. Questa seconda rivalutazione, tuttavia, non si applica per i terreni posseduti e coltivati da IAP o CD iscritti alla relativa previdenza agricola.
Sulla base del principio di alternatività tra IMU ed IRPEF, fino all’anno scorso i proprietari di terreni agricoli erano tenuti al solo pagamento dell’imposta municipale. La Legge di Stabilità 2016, tuttavia, ha stabilito che non sono più obbligati all’assolvimento di tale imposta tutti i soggetti IAP o CD che conducono e posseggono un terreno.
Pertanto, a partire dall’anno corrente, costoro sarebbero assoggettati al pagamento dell’imposta sui redditi: a partire dal 2017, però, la nuova Legge di Stabilità dovrebbe introdurre una generale esenzione IRPEF per tutti i soggetti titolari delle qualifiche IAP o CD.
Le voci affermano che tale esenzione dovrebbe avvenire tramite la previsione di un’automatica deduzione di un importo pari alla somma di reddito dominicale e reddito agrario rivalutati. Se uno IAP possiede un terreno avente un reddito dominicale pari 3.500 euro e un reddito agrario pari a 3.000, l’esenzione si concretizzerebbe tramite l’applicazione di una deduzione pari a 6.500 euro. In tal modo, quindi, la base imponibile su cui calcolare l’imposta assumerebbe un valore pari a zero.
L’agevolazione dovrebbe trovare accoglimento anche con riferimento alle società agricole, sia che si tratti di SNC o SAS che hanno optato per la tassazione catastale, sia che si tratti di società semplici. In questi casi, tuttavia, occorre sottolineare come le imposte dovute sui redditi della società sono poi imputate ai singoli soci in virtù del principio di trasparenza. Servirà poi capire come il legislatore avrà intenzione di muoversi: l’esenzione, infatti, potrebbe spettare indistintamente a tutti i soci della società, oppure solo a quelli titolari dei requisiti di professionalità più volte richiamati (IAP o CD).
Pare che debbano essere escluse dall’applicazione dell’esenzione in oggetto, invece, tutte le SRL in opzione: tutti i comunicati, infatti, parlano di esenzione IRPEF, mentre le società di capitali sono assoggettate al pagamento dell’IRES. Sembra, quindi, che lo sconto sulle imposte dirette toccherà solo persone fisiche e società di persone.
Nella nuova Legge di Stabilità dovrebbero essere prorogati anche gli aumenti delle percentuali di compensazioni IVA per le cessioni di bovini vivi (7,65%) e di suini vivi (7,95%) introdotte dalla Legge di Bilancio dello scorso anno.
Infine, per i coltivatori diretti e gli IAP di età inferiore ai 40 anni che iniziano un’attività agricola, è prevista una riduzione temporanea dei contributi unificati. Occorrerà poi definire le modalità operative per i soggetti soci di società di persone e per gli amministratori di società di capitali. Stando alle indiscrezioni, si parla di una decontribuzione del 100% per i primi tre anni, mentre per il quarto e quinto anno la riduzione dovrebbe essere rispettivamente del 66% e del 50%.