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Nella giornata di mercoledì è arrivata l’approvazione della Legge di Bilancio al Senato: è stata un’approvazione lampo, imposta dal Governo bypassando la seconda lettura del provvedimento per consentire le dimissioni del Presidente del Consiglio Matteo Renzi dopo la sconfitta al referendum.
Questa forzata votazione, quindi, ha cristallizzato quelli che erano i contenuti del provvedimento votati in prima lettura dalla Camera: non ci sono quindi né soppressioni, né cambiamenti rispetto a tale formulazione che conteneva numerose misure per l’agricoltura.
Il tema sicuramente più importante è quello che riguarda l’abolizione dell’IRPEF per i coltivatori diretti o IAP iscritti alla relativa previdenza agricola. Per tali soggetti, quindi, i redditi fondiari (agrario e dominicale) non formeranno base imponibile per l’imposta sui redditi. Dovrebbero godere dei benefici anche i soci delle società di persone, mentre i soggetti passivi IRES (società di capitali in opzione, società cooperative) dovrebbero esserne esclusi.
L’agevolazione avrà durata triennale (2017-2019) ed assicurerà a tutti gli operatori agricoli professionali una generalizzata detassazione, visto che l’abolizione dell’IRPEF andrà a sommarsi alla soppressione dell’IRAP (dal 2016) e all’esenzione IMU sui terreni coltivati.
Per quanto riguarda l’IVA, la Legge di Bilancio ha confermato, solo per l’anno 2017, l’aumento delle percentuali di compensazione per gli animali vivi della specie bovina e suina introdotte dalla Stabilità 2016. La nuova legge prevede che esse non potranno superare rispettivamente il 7,7% (a fronte dell’attuale 7,65%) e l’8% (ora al 7,95%). L’esatta percentuale, però, dovrà essere determinata da un decreto ministeriale di prossima approvazione.
È stato disposto anche l’esonero contributivo triennale per gli IAP o CD di età inferiore ai 40 anni che si iscrivono per la prima volta alla previdenza agricola nell’anno 2017. Tale agevolazione è stata estesa anche ai giovani agricoltori iscritti anche nel 2016, purché possessori di terreni in zone montane o svantaggiate
Sempre a proposito di terreni montani, la Legge di Bilancio reintroduce l’agevolazione fiscale di cui all’art. 9, comma 2, del DPR 601/1973 riferita ai trasferimenti di proprietà di fondi rustici montani finalizzati all’arrotondamento o all’accorpamento della proprietà diretta-coltivatrice.
Tale agevolazione, prevista per i soggetti IAP e CD (anche società agricole), era stata soppressa con la riforma del registro a partire dal 2014 e viene ora ripristinata: ai trasferimenti agevolati si applicano l’imposta di registro e quella ipotecaria in misura fissa (200 euro), mentre è prevista una totale esenzione dell’imposta catastale, abbattendo anche quell’1% previsto dalle norme generali della PPC ex art. 2, comma 4-bis, del D.L. 194/2009.
Tra le altre misure che possono interessare il settore agricolo si segnala la riduzione delle accise sulla birra, che passano da 37 a 3,02 euro per ettolitro; verranno inoltre finanziati appositi fondi a sostegno di alcuni settori come quello cerealicolo, della pesca e quello bieticolo/saccarifero.
Anche il settore agricolo, poi, potrà accedere ad alcune agevolazioni importanti come la “Nuova Sabatini” e il superammortamento del 140%, grazie al quale si potranno fare investimenti per l’acquisto di macchine utensili, motrici e macchine per la movimentazione dei pezzi, nonché per la realizzazione di impianti di produzione per la trasformazione di materiali e materie prime.
Infine, la Stabilità estende anche agli agriturismi il credito d’imposta del 65% previsto per gli interventi fatti negli anni 2017 e 2018, volti alla riqualificazione delle strutture ricettive turistico-alberghiere.