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Un recente studio della Fondazione Italiana del Notariato ha analizzato un nuovo strumento agile ed efficiente per l’acquisto e la cessione di azienda: il rent to buy potrebbe essere il contratto con cui in futuro si gestiranno tali operazioni.
Il rent to buy è quel contratto con cui un soggetto può ottenere l’immediato godimento di un bene a fronte del pagamento di un canone per un certo periodo di tempo. Terminato tale periodo, il conduttore ha facoltà (o l’obbligo in base agli accordi) di pagare il prezzo originariamente pattuito, al netto dei canoni già versati, ed acquistare la proprietà del bene oggetto del contratto.
Il rent to buy nasce per l’acquisto della prima casa ma, lo studio del Notariato in commento, ha analizzato la possibilità di adattare tale strumento contrattuale anche per l’acquisto/cessione di azienda.
Numerosi sarebbero i vantaggi per entrambe le parti del contratto.
Il compratore infatti:
Il venditore, invece:
Grazie all’abbattimento del costo iniziale dell’operazione, che viene spalmato nel tempo, l’utilizzo del rent to buy può facilitare anche la cessione di beni e di aziende difficilmente cedibili.
Anche sotto il profilo dell’accesso al credito, poi, il rent to buy potrebbe portare interessanti vantaggi: il conduttore, infatti, ha già la materiale disponibilità dell’azienda e la sua redditività, nell’ambito di una gestione pluriennale della stessa, può essere un indice di solvibilità decisivo per ottenere i finanziamenti necessari per l’acquisto.
Oltre alla costruzione di uno storico creditizio, il conduttore dell’azienda ha la possibilità anche di valutare la competitività aziendale, la reale capacità reddituale dell’azienda, la flessibilità del mercato.
Il progressivo passaggio di proprietà nell’ambito del contratto di rent to buy, quindi, rappresenta un aspetto decisivo, ma senza dubbio interessante, nell’ambito di una possibile cessione di azienda.
Lo studio del Notariato, però, non manca di evidenziare anche alcune zone grigie relativamente al profilo fiscale dell’operazione, vista la mescolanza di elementi dell’affitto di azienda, con altri più propri della cessione.
Secondo il Notariato, potrebbe essere conveniente ricondurre l’operazione all’interno della disciplina della locazione, ai fini della possibilità di dedurre i costi del canone da parte dell’affittuario-imprenditore. Sulla base di ciò, si ritiene consigliabile inserire una mera opzione (e non un obbligo) di acquisto al termine del periodo locativo.
Sul punto, però, non c’è chiarezza: sarebbe necessario un intervento del legislatore o dell’Agenzia per dare solidità all’istituto e consentire una corretta valutazione di pro e contro per hi fosse interessato ad utilizzarlo per l’avvicendamento della proprietà aziendale.