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Redazione
pacchetto-ortofloro-plus Protocollo rischi alte temperature: gli adempimenti a carico dei datori di lavoro

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lo scorso 25 luglio è stata presentata la bozza del protocollo per l’adozione di misure di contenimento dei rischi lavorativi derivanti dall’esposizione alle alte temperature. il documento, frutto del confronto tra ministero del lavoro e delle politiche sociali con il ministero della salute, l’inps, l’inail, l’ispettorato nazionale del lavoro e le parti sociali, intende adeguare gli attuali modelli organizzativi delle imprese alle esigenze di contenimento del rischio climatico. la bozza del protocollo condiviso si sviluppa analizzando una serie di profili che vanno dalla valutazione dei rischi e dei fattori di rischio, legati all'età, alla presenza di patologie croniche e alle mansioni, alla sorveglianza sanitaria e alla riorganizzazione dei turni di lavoro. ferma restando la possibilità di ricorrere allo smart working e di utilizzare gli ammortizzatori sociali previsti dal d.lgs. n. 81/2008, i datori di lavoro sono quindi tenuti ad adeguare gli attuali modelli organizzativi alle esigenze di contenimento dei rischi derivanti dall'esposizione alle alte temperature, a quelle percepite tali e alle ondate di calore, al fine di tutelare le condizioni psicofisiche dei lavoratori. la riduzione dell’esposizione diretta dei lavoratori alle alte temperature può essere attuata mediante:. la riprogrammazione delle attività non prioritarie e da svolgersi all'aperto in giorni con condizioni meteo più favorevoli;. la pianificazione delle attività che richiedono un maggior sforzo fisico durante i momenti più freschi della giornata;. l'alternanza dei turni o l’interruzione del lavoro nei casi estremi, quando il rischio da alte temperature è molto alto;. lo svolgimento delle mansioni lavorative in gruppi di lavoro, al fine di garantire, in caso di necessità, l'attivazione immediata dei soccorsi. con riguardo alle pause dall’attività lavorativa, la bozza del “protocollo per l’adozione delle misure di contenimento dei rischi lavorativi da esposizione ad alte temperature negli ambienti di lavoro” prevede che i datori di lavoro siano tenuti ad assicurare la disponibilità di aree completamente ombreggiate o climatizzate. inoltre, compatibilmente con la tipologia dell’attività lavorativa esercitata, devono essere previsti segnali acustici, messaggi audio e altre modalità di comunicazione in grado di aumentare il livello di consapevolezza e di responsabilità riguardo ai rischi determinati dalle alte temperature. oltre a prevedere un’attività di formazione specifica anche per i preposti e gli addetti al primo soccorso, il protocollo richiede anche la realizzazione di un sistema di sorveglianza sanitaria da parte del medico competente, contenente le indicazioni per i lavoratori e i datori di lavoro sulle attività lavorative che possono essere effettuate in presenza di alte temperature. il protocollo contempla poi specifiche indicazioni ai datori di lavoro sulla necessità di idratazione dei lavoratori e sui dispositivi di protezione, abbigliamento traspirante, copricapo e, su specifica prescrizione del medico competente, anche creme solari ad alta protezione. da ultimo, nel corso dell’incontro tra le parti sociali, è stata ribadita l’opportunità di consentire, nel settore agricolo, l’utilizzo ad ora dell’integrazione salariale cisoa in presenza di forti ondate di calore. tale intervento dovrebbe trovare spazio nell’ambito di un decreto legge di prossima emanazione. redazione ©riproduzione riservata
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