Articoli
Tutti gli aggiornamenti, gli approfondimenti e i casi pratici analizzati e realizzati dai nostri esperti in materia agricola, fiscale, economica e del lavoro.
Con il comunicato pubblicato nel supplemento ordinario n. 58 alla Gazzetta Ufficiale del 22 dicembre 2016, l’Agenzia delle Entrate ha determinato i valori di tutti i veicoli, dal ciclomotore fino ai veicoli commerciali, concessi come fringe benefit ai lavoratori dipendenti.
Per fringe benefit deve intendersi un emolumento retributivo che viene assegnato a particolari categorie di lavoratori subordinati, riportato nella busta paga in aggiunta alla retribuzione tabellare.
In sostanza, si tratta di una serie di un elemento aggiuntivo che l’azienda concede al lavoratore, allo scopo di integrare la normale retribuzione o incentivare il dipendente ad una maggiore produttività. I principali fringe benefits sono ad esempio: cellulare aziendale, l’auto aziendale, polizze assicurative, abitazione ecc.
Il comunicato dell’Agenzia delle Entrate quantifica i valori da assegnare ad auto e motori forniti come benefit ai lavoratori; tali valori sono necessari per la quantificazione dell’importo della remunerazione aggiuntiva concessa al lavoratore. Tale maggior retribuzione contribuirà poi a formare l’imponibile da includere all’interno del reddito da lavoro dipendente.
Nelle tabelle elaborate dall’ACI si tiene conto dei costi di esercizio del mezzo e della sua progressiva usura (come previsto dall’art. 3 del D. Lgs. 314/1997), nonché del fatto che il lavoratore può utilizzare tali mezzi per fini privati.
Gli importi sono determinati forfettariamente sulla base delle disposizioni dell’art. 51, comma 4 del TUIR: ivi si prevede che, per i veicoli concessi in uso promiscuo, il valore del benefit è pari al 30% dell’importo corrispondente a una percorrenza di 15.000 km, calcolato sulla base del relativo costo chilometrico previsto dalle tabelle nazionali, al netto delle somme eventualmente trattenute dal dipendente.
Le tabelle sotto allegate, inoltre, possono essere utilizzate anche per calcolare i rimborsi spettanti a coloro che utilizzano il proprio mezzo in favore dell’azienda: a tal fine è possibile utilizzare il costo chilometrico calcolato su una percorrenza media di 15.000 chilometri.