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Multe salate per chi non effettua il controllo funzionale sulle proprie macchine irroratrici, ma fortunatamente c’è tempo fino al 26 novembre per adempiere ai propri obblighi.
Questo è quanto è stabilito dal cosiddetto PAN, il Piano di Azione Nazionale per l’uso sostenibile degli agrofarmaci, che regola gran parte della disciplina sulle macchine agricole.
Come detto, sarà lunedì 26/11/2018 il nuovo termine ultimo per l’esecuzione di un controllo funzionale su tutte le macchine utilizzate per l’irrorazione dei prodotti fitosanitari.
Si tratta della seconda deadline per i proprietari di tali macchinari che, entro il 26 novembre 2016, hanno già dovuto effettuare un primo controllo su tutto il parco macchine.
Il termine che scade tra poche settimane riguarderà solo alcune tipologie di macchine, come ad esempio le macchine operatrici o irroratrici schermate per il diserbo localizzato del sottofila delle colture arboree, le quali dovranno essere rettificate entro il 26/11/2018 e, successivamente, una volta ogni sei anni.
Per le altre macchine, dopo la scadenza del 2016, fino al 2020, l’intervallo tra un controllo e l’altro sarà ogni cinque anni, mentre per i controlli successivi al 31/12/2020, le revisioni potranno essere fatte ogni tre anni.
L’effettuazione dei necessari controlli è caldamente consigliata a tutti gli operatori agricoli: in caso di inadempienza, infatti, sono previste sanzioni piuttosto importanti comprese tra 500 e 2.000 euro.
Nonostante ciò, però, sono ancora molte le aziende che ancora non hanno effettuato il controllo dei propri macchinari.
È importante evidenziare che l’obbligo previsto dal PAN riguarda il mero controllo funzionale dei macchinari, in base al quale si verifica se la macchina irroratrice funziona in maniera corretta.
Tale controllo si sostanzia in una verifica, eseguita nei Centri autorizzati a controllare le macchine secondo un protocollo stabilito a livello nazionale, che prevede un controllo degli ugelli, del manometro, delle barre, delle tubazioni e che non ci siano perdite negli impianti.
A seguito di tali controlli, i quali sono usualmente eseguiti a pagamento, il Centro autorizzato rilascia un attestato di funzionalità della macchina, un rapporto di prova e un bollino identificativo da applicare all’irroratrice.
Cosa significativamente diversa dal mero controllo funzionale è, invece, la regolamentazione strumentale (o taratura): tale procedura consiste nell’intervento di un tecnico specializzato che esegue verifiche e calibrazioni sul macchinario, allo scopo di ottimizzarne la performance, anche in base all’utilizzo e alle caratteristiche degli impianti e delle colture su cui deve andare a operare.
L’utilizzo di macchinari perfettamente calibrati e tarati ha effetti positivi su tutta l’attività agricola: ciò, infatti, non consente solo di evitare le sanzioni, ma permette di evitare sprechi o di somministrare i fitofarmaci in maniera corretta, massimizzando l’efficacia dei trattamenti e minimizzando il rischio di inquinamento dei terreni e di residui sui prodotti.
Al di là degli obblighi di legge, quindi, si consiglia di valutare con grande attenzione l’opportunità di provvedere ad una revisione delle proprie irroratrici: un parco macchine tarato e ben mantenuto può rappresentare un punto di forza per l’azienda.