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Ancora mancano diversi mesi all’inizio della campagna per la Domanda Unica 2019, eppure non mancano già dubbi e preoccupazioni da parte degli operatori del settore, in particolare per quanto riguarda il fondamentale requisito dell’agricoltore attivo.
Le novità contenute nel Regolamento Omnibus di inizio anno e il loro coordinamento con le previsioni del Decreto Dignità approvato dal Governo, infatti, potrebbero mettere in grave difficoltà migliaia di agricoltori, che potrebbero addirittura veder compromessa la possibilità di accedere ai contributi comunitari.
La titolarità del requisito di agricoltore attivo rappresenta un elemento fondamentale per poter accedere agli aiuti comunitari, sia per quanto riguarda i pagamenti diretti, sia per quello che concerne il sostegno fornito dai piani di sviluppo rurale.
I requisiti per il possesso della qualifica di agricoltore attivo sono stati rivisti con il cosiddetto Regolamento Omnibus (Reg. UE 2017/2393), recepito in Italia con il DM n. 5465 del 7 giugno 2018.
Ogni anno, gli enti pagatori devono verificare che ogni agricoltore abbia almeno uno dei requisiti tipici dell’agricoltore attivo, che sono:
Quest’ultimo requisito, però, potrebbe essere causa di problemi in vista della compilazione della DU 2019.
Nella Domanda Unica 2018, il terzo requisito dell’agricoltore attivo era verificato tramite la presentazione della dichiarazione IVA 2017 o dello spesometro. Chiaramente, a monte, sarà necessario che l’agricoltore sia in possesso di una partita IVA agricola attiva, identificata con il codice ATECO 01.
Per poter attestare “l’attività”, per gli agricoltori esonerati era sufficiente presentare una dichiarazione sostitutiva con cui l’agricoltore dichiarava l’assenza di presentazione della dichiarazione annuale IVA/comunicazione polivalente relativa all’anno 2017.
Per la DU 2019, le cose cambieranno. Infatti, gli agricoltori esonerati, in forza delle disposizioni di cui al D.L. 87/2018 (Decreto Dignità), non saranno più obbligati alla presentazione degli spesometri.
Ciò comporterà una pericolosa frattura: tali soggetti, infatti, da un lato dovrebbero presentare dichiarazione IVA o spesometro per poter mantenere la qualifica di agricoltore attivo e poter percepire gli aiuti comunitari; dall’altro, la disciplina fiscale prevede un’esclusione di tali soggetti dai predetti adempimenti.
Chiaramente, questo creerà sicure problematiche nel sistema delle domande ed è necessario che AGEA si attivi al più presto per fornire preziose indicazioni operative a professionisti ed aziende, onde evitare gravi ripercussioni in capo agli agricoltori.