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pacchetto-ortofloro-plus OCM tra conferme e novità in vista della PAC post 2020

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i lavori per delineare i confini di quella che sarà la pac post 2020 sono già iniziati da tempo, ma ancora la strada appare lunga. sulla proposta della commissione del 1° giugno 2018, infatti, si sta sviluppando ampio dibattito, il quale difficilmente troverà conclusione entro le elezioni comunitarie di fine maggio: anzi, ad oggi, si stima che occorrerà attendere probabilmente il 2020 per arrivare ad una riforma definitiva, ma non sono esclusi rinvii. tra le materie su cui si dovrà discutere, indubbiamente, c’è quella relativa alle organizzazioni comuni di mercato. la proposta della commissione. le novità regolamentari dovrebbero, secondo la commissione, incidere su tre diversi piani. il primo riguarda la formazione del regolamento del piano pac, per cui sarebbe prevista la riunione, all’interno della stessa cornice, dell’attuale regolamento ue n. 1307/2013 sui pagamenti diretti, delle misure settoriali contenute nell’attuale ordinamento sugli ocm (reg. ue n. 1308/2013) e dell’attuale regolamento sullo sviluppo rurale (reg. ue n. 1305/2013). il secondo è quello relativo al cosiddetto regolamento orizzontale, il reg. ue n. 1306/2013, che dovrebbe essere semplicemente aggiornato e modificato solo per alcune questioni marginali. infine, dovrebbe essere approvato un regolamento con cui saranno effettuate le modifiche alle misure già previste dall’attuale disciplina ocm (il già richiamato reg. ue n. 1308/2013), con cui, in particolare, saranno eliminate le disposizioni relative agli interventi settoriali che, in un prossimo futuro, saranno regolamentati dal primo regolamento (il richiamato piano pac). le novità sui sostegni settoriali. il più importante tra i cambiamenti ventilati in materia di ocm è l’annunciato passaggio degli interventi settoriali nel regolamento generale sulla pac, insieme a pagamenti diretti e psr. ciò farà sì che, anche le organizzazioni comuni di mercato saranno oggetto dei piani strategici dei singoli stati membri e ciò permetterà una maggiore coerenza, nonché una maggiore efficacia degli interventi. secondo quanto previsto dalle prime bozze, il settore ortofrutticolo e quello vitivinicolo dovranno essere obbligatoriamente fatti oggetto di una specifica pianificazione, a cui saranno destinate specifiche risorse. maggiore elasticità sarà prevista per i settori dell’apicoltura e dell’olivicoltura, per cui è previsto che gli stati membri perseguano almeno uno tra i diversi obiettivi fissati dalla ue. esiste poi la possibilità, per i singoli stati, di disporre di un budget straordinario, ottenibile tramite il taglio lineare fino al 3% dei pagamenti diretti, per perseguire misure di intervento in altri settori. nonostante un budget risicatissimo (stimabile in poco più di 100 milioni di euro), in italia, tali settori potrebbero essere quello delle carni bovine, suine, ovi-caprine, ma anche pollame, uova, latte e prodotti caseari. ocm unica. la disciplina generale sull’ocm unica dovrebbe essere oggetto, invece, solo di piccole modifiche rispetto a quanto già previsto del regolamento ue n. 1308/2013. tra queste, si parla di:. eliminazione degli interventi di sostegno ai settori ortofrutticolo, vitivinicolo, dell’olio, del luppolo, dei prodotti dell’apicoltura e di altri settori (che passeranno nel regolamento);. eliminazione di alcune disposizioni obsolete;. la semplificazione delle norme sulle indicazioni geografiche;. la semplificazione della normativa del settore del vino. in forza di tali possibili modifiche, si avrebbe una disciplina ocm svuotata di tutte le politiche di sostegno settoriale, rimanendo quindi un testo normativo che regola il mercato interno, le norme di commercializzazione e gli scambi con i paesi terzi. ©riproduzione riservata
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