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Eventi climatici, fenomeni patogeni, delicati equilibri di mercato: non pochi sono i problemi che attanagliano il mondo dell’agricoltura italiana, ma per provare a trovare delle soluzioni, il Consiglio dei Ministri ha approvato nei giorni scorsi un apposito decreto legge, il cosiddetto pacchetto emergenze agricole.
Sicuramente, l’emergenza sollevata dai produttori sardi non poteva passare inosservata e il Governo è dovuto intervenire per provare a normalizzare la situazione.
All’interno del D.L. approvato dal Governo sono contenute diverse misure per i produttori di latte, con la destinazione di specifiche risorse economiche per il settore. Tra queste possiamo ricordare i 10 milioni di euro previsti, per l’anno 2019, allo scopo di “favorire la qualità e la competitività del latte ovino attraverso il sostegno ai contratti e agli accordi di filiera, l’adozione di misure temporanee di regolazione della produzione, compreso lo stoccaggio privato dei formaggi ovini a denominazione di origine protetta (DOP), nonché attraverso la ricerca, il trasferimento tecnologico e gli interventi infrastrutturali nel settore di riferimento”.
Il decreto legge, poi, stabilisce anche nuovi adempimenti per gli acquirenti di latte crudo, quali l’obbligo di registrazione mensile (entro il quinto giorno del mese successivo a quello di riferimento) dei quantitativi di latte ovino, caprino e il relativo tenore di materia grassa, consegnati loro dai singoli produttori nazionali nonché di latte e prodotti lattiero-caseari semilavorati introdotti nei propri stabilimenti importati da altri Paesi dell’Unione Europea o da Paesi terzi. Tale registrazione dovrà essere effettuata sulla banca dati del SIAN.
La mancata registrazione dei suddetti quantitativi comporta l’irrogazione di una sanzione amministrativa da 5.000 a 20.000 euro, a cui si può aggiungere la sanzione accessoria del divieto di svolgere l’attività sul territorio italiano per un periodo compreso tra i sette e i 30 giorni, nel caso in cui le violazioni riguardino quantitativi di latte superiori ai 500 ettolitri mensili.
Nel decreto emergenze agricole trovano spazio anche alcune misure per il settore olivicolo-oleario, per fronteggiare alcune situazioni estremamente delicate.
Nel decreto è previsto che le imprese agricole pugliesi colpite dalle gelate straordinarie dello scorso anno, laddove prive di polizze assicurative, possono accedere agli interventi previsti dall’art. 5 del D. Lgs. n. 102/2004, grazie alle risorse contenute nel Fondo di solidarietà nazionale.
Inoltre, il pacchetto emergenze ha previsto un’ampia serie di obblighi di eradicazione di piante colpite dalla Xylella, ma anche la distruzione di imballaggi, recipienti e macchinari che possano essere veicolo di diffusione di organismi nocivi.
Pesanti le sanzioni previste per gli inadempienti: la mancata denuncia di piante infette può comportare sanzioni fino a 30.000 euro e importi simili sono previsti per coloro che non eseguono le estirpazioni richieste. Chi prova ad opporsi ad eventuali estirpazioni coattive, rischia sanzioni addirittura fino a 60.000 euro.
Il decreto, inoltre, attribuisce agli ispettori ampio margine di manovra e facoltà di accesso ai fondi per l’esperimento delle attività di accertamento.
In ultima analisi, il pacchetto emergenze prevede un ulteriore sostegno per le imprese che si trovino in una situazione di esposizione verso le banche e che debbano versare agli istituti degli importi a titolo di interesse.
Allo scopo di incentivare la ristrutturazione dei vari ambiti produttivi, è previsto che per le aziende del settore lattiero-caseario, quelle del settore olivicolo-oleario e quelle del settore agrumicolo siano destinati cinque milioni di euro per ogni comparto, i quali dovranno essere erogati alle aziende a copertura (totale o parziale) dei costi sostenuti per gli interessi derivanti da mutui bancari contratti prima del 31 dicembre 2018.