Articoli
Tutti gli aggiornamenti, gli approfondimenti e i casi pratici analizzati e realizzati dai nostri esperti in materia agricola, fiscale, economica e del lavoro.
Proseguono a Bruxelles i lavori per la formazione della nuova politica agricola comune, con la Commissione Agricoltura del Parlamento Europeo ed il Consiglio dei Ministri UE che stanno lavorando a pieno regime per giungere ad una proposta definitiva.
La riforma riguarderà tutti i settori della PAC, tuttavia il secondo pilastro, quello relativo allo sviluppo rurale per il periodo 2021-2027, potrebbe essere uno di quelli che subirà i maggiori cambiamenti.
Andiamo ora a vedere quali sono le ipotesi di modifica al vaglio.
Come già più volte evidenziato, la PAC post 2020 subirà un consistente taglio del budget, dovuto alla Brexit e alla conclamata necessità di ridurre l’impatto dell’agricoltura sul bilancio UE: si pensi che gli stanziamenti effettuati nel 2018, la PAC pesava sul bilancio UE per il 37,6% del totale.
Se, però, pagamenti diretti e organizzazioni comuni di mercato (OCM) subiranno riduzioni minime, il settore dello sviluppo rurale dovrebbe essere quello più colpito dai tagli.
Secondo le prime proposte, infatti, la dotazione finanziaria dovrebbe passare dai 10,4 miliardi del periodo 2014-2020 agli 8,9 miliardi di euro per i sette anni che vanno dal 2021 al 2027, con una riduzione vicina al 15% delle risorse disponibili.
Per cercare di ridurre l’impatto dei tagli, la UE dovrebbe attribuire, ai singoli Stati membri, la possibilità di trasferire fino al 15% degli importi messi a disposizione per i pagamenti diretti alla dotazione per lo sviluppo rurale (FEASR) e viceversa. Va evidenziato, però, che è da escludere che l’Italia possa adottare tale scelta.
Le proposte presentate dalla Commissione Agricoltura prevedono importanti obiettivi di semplificazione per il settore dello sviluppo rurale, il quale oggi si articola in sei aree di priorità e in ben diciotto focus area.
Per provare a mettere ordine, i piani di sviluppo rurale per il periodo 2021-2027 saranno costituiti sulla base di tre obiettivi generali e nove obiettivi specifici, i quali saranno integrati con quelli delineati per i pagamenti diretti.
I tre obiettivi generali saranno:
Gli obiettivi specifici, invece, riguarderanno i temi della competitività delle imprese e dei rapporti di filiera, l’attenuazione dei cambiamenti climatici, lo sviluppo sostenibile ambientale e la tutela del paesaggio, il sostegno all’occupazione e all’inclusione sociale.
L’attuale programmazione dello sviluppo rurale prevede ben venti misure e circa settanta sotto-misure in cui si articolano i vari interventi. Con la prossima riforma, anche tale situazione, dovrebbe andare incontro ad una significativa semplificazione.
Dalle venti misure, infatti, si dovrebbe passare a soli otto gruppi di interventi: l’obiettivo è quello di snellire l’impalcatura normativa, lo scopo è quello di spostare l’attenzione degli Stati sui risultati da perseguire e sulla qualità degli interventi da porre in essere.
Le otto misure riguarderanno:
Quest’ultima misura rappresenta una delle principali novità della PAC post 2020, la quale darà una crescente importanza al tema della consulenza aziendale. A tale scopo, è previsto che i fondi FEASR sostengano l’accesso alla formazione e alla consulenza tramite aiuti fino al 75% dei costi ammissibili, mentre per l’avvio di servizi di consulenza aziendale sarà fissato un importo fisso massimo pari a 200.000 euro.
Concludendo, riteniamo opportuno evidenziare che la misura relativa ai primi insediamenti e all’avvio di nuove imprese agricole potrebbe subire significativi cambiamenti rispetto all’attuale regime: potrebbe infatti aumentare il sostegno massimo (fino a 100.000 euro) che potrebbe essere erogato sotto forma di importi forfettari, combinabili con strumenti finanziari e non più come contributo a fondo perduto.