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La discussione sulla PAC post 2020 prosegue a livello dei due co-legislatori comunitari: il Parlamento europeo e il Consiglio dei ministri agricoli.
Facciamo il punto della situazione.
Il voto sulle proposte legislative della PAC è stato espresso solo dalla commissione parlamentare agricoltura (Comagri), ad aprile 2019; a causa dei tempi ristretti, in vista delle elezioni europee, il voto non è stato confermato da parte dell’Assemblea plenaria.
Pertanto, con l’inizio della nuova attività parlamentare si potrebbero verificare i seguenti tre scenari. Il nuovo Parlamento europeo potrebbe decidere:
La riunione dei coordinatori della Comagri, in data 23 luglio 2019, ha deciso di rinviare la suddetta decisione a settembre 2019.
La presidenza rumena in occasione del Consiglio del 18 giugno 2019 ha presentato una relazione sullo stato di avanzamento della riforma della PAC, affermando che il tempo era "non ancora maturo" per raggiungere un accordo su un approccio generale parziale.
Le maggiori preoccupazioni dei ministri agricoli riguardano la complessità della proposta sul piano strategico.
La discussione continua con la nuova Presidenza del Consiglio dell’UE che è affidata – da 1° luglio 2019 – alla Finlandia.
La discussione sulla PAC post 2020 riprenderà a settembre 2019 e, in quella data, si comprenderanno i tempi dell’approvazione. Ormai, comunque, è certo che la nuova PAC non entrerà in vigore il 1° gennaio 2021, ma il 1° gennaio 2022.
Angelo Frascarelli