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Le istituzioni comunitarie proseguono il dibattito sulla nuova PAC post 2020, ma non ci sono i tempi tecnici per far partire la nuova riforma nei termini stabiliti.
Infatti, l’approvazione dei regolamenti applicativi della Commissione, l’adozione dei Piani strategici nazionali e le procedure di attuazione degli organismi pagatori richiedono tempi incompatibili per l’applicazione della nuova PAC dal 1° gennaio 2021.
Allo stato attuale, la data più probabile per l’avvio della nuova PAC è il 1° gennaio 2022.
Ecco il motivo per cui il 2021 sarà un anno di transizione, anziché il primo anno di applicazione della nuova PAC.
A questo scopo, la Commissione ha pubblicato, in data 31/10/2019, due proposte di regolamento per creare un regime transitorio nell'anno 2021, per tutti gli strumenti della PAC (pagamenti diretti, OCM e politica di sviluppo rurale):
Le due proposte mirano a fornire certezza e continuità nella concessione del sostegno agli agricoltori europei per il 2021, che deve garantire l'estensione dell'applicabilità del quadro giuridico esistente e gli adattamenti di alcune norme per traghettare la PAC fino all'istituzione del nuovo sistema.
Il sistema attuale dei pagamenti diretti sarà mantenuto per l'anno di domanda PAC 2020 e 2021.
La proposta di regolamento, tuttavia, consente la possibilità agli Stati membri di proseguire il meccanismo di convergenza interna verso una media nazionale nel 2020-2021, oppure di mantenere il valore dei titoli al loro livello del 2019.
La decisione di mantenere i titoli allo stesso livello del 2019 o di proseguire la convergenza spetta agli Stati membri.
La Commissione propone di prolungare gli attuali programmi operativi nel settore dell'olio di oliva, previsti dal Regolamento (UE) n. 1308/2013, fino al 31 dicembre 2021.
Per i regimi di aiuto nel settore ortofrutticolo, le OP potranno chiedere la modifica o la sostituzione di programmi operativi che hanno una durata superiore al 31 dicembre 2021.
I regimi di aiuto nel settore vitivinicolo sono prolungati fino al 15 ottobre 2023 e quelli dell’apicoltura continuano ad essere attuati fino al 31 luglio 2022.
Gli Stati membri che, a causa della mancanza di risorse finanziarie, non sono in grado di assumere nuovi impegni giuridici conformemente al Regolamento (UE) n. 1305/2013, possono prorogare i loro programmi di sviluppo rurale fino al 31 dicembre 2021 e finanziare tali programmi prorogati dalla corrispondente dotazione di bilancio per l'anno 2021 (nuovo Quadro Finanziario Pluriennale 2021-2027).
In altre parole, c’è un anno in più, sia per gli impegni di spesa (dal 2020 al 2021) sia per l’erogazione delle spese (dal 31 dicembre 2023 al 31 dicembre 2024).
Gli Stati membri che, invece, hanno ancora diponibilità di fondi degli anni precedenti o che decidono di non avvalersi della possibilità di estendere i loro programmi di sviluppo rurale, possono trasferire la dotazione di bilancio per il 2021, alle dotazioni finanziarie per gli anni dal 2022 al 2025.
Angelo Frascarelli