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La Circolare AGEA n. 86764 del 12 novembre 2019 illustra le modalità di conversione del layer Natura 2000, attuato allo scopo di armonizzare le scale di riduzione, nonché gli effetti sulle dichiarazioni PAC a partire dalla campagna 2018.
In altre parole, con questa Circolare, AGEA armonizza i dati cartografici relativi alle aree Natura 2000, ai fini della verifica dell’appartenenza delle superfici aziendali alle zone Natura 2000.
I suddetti dati cartografici sono fondamentali per l’istruttoria dei procedimenti amministrativi, per i quali tale superficie sia un elemento fondamentale ai fini della valutazione dell’ammissibilità all’erogazione degli aiuti richiesti:
Le risultanze ottenute dall’aggiornamento grafico vengono applicate dall’Organismo Pagatore competente al procedimento amministrativo 2019, ma la valutazione dell’ammissibilità della dichiarazione dell’agricoltore in riferimento al layer Natura 2000 era indisponibile al momento della presentazione delle domande PAC 2019. Per questa ragione, le superfici non ammissibili a seguito dell’applicazione del nuovo layer, non note all’agricoltore in fase di presentazione della domanda, sono escluse dall’applicazione di sanzioni.
La rete Natura 2000 è costituita dai Siti di Interesse Comunitario (SIC), identificati dagli Stati Membri secondo quanto stabilito dalla Direttiva Habitat, che vengono successivamente designati quali Zone Speciali di Conservazione (ZSC), e comprende anche le Zone di Protezione Speciale (ZPS) istituite ai sensi della Direttiva 2009/147/CE "Uccelli" concernente la conservazione degli uccelli selvatici. Un SIC e una ZSC riguardano lo stesso sito, e l’unica distinzione consiste nel livello di protezione.
La rete “Natura 2000” è il principale strumento della politica dell'Unione Europea per la della biodiversità (mantenimento a lungo termine degli habitat naturali e delle specie di flora e fauna minacciati o rari a livello comunitario).
In Italia, i SIC, le ZSC e le ZPS coprono complessivamente circa il 19% del territorio terrestre nazionale e quasi il 4% di quello marino.
La PAC prevede alcune indennità in favore dei soggetti che operano per la salvaguardia, il ripristino e miglioramento della biodiversità e per la valorizzazione in termini di pubblica utilità delle zone Natura 2000, anche per compensare i costi aggiuntivi e il mancato guadagno dovuti ai vincoli occasionati, nelle zone interessate, dall'applicazione della direttiva 92/43/CEE e della direttiva 2009/147/CE.
Inoltre, sono stabiliti alcuni vincoli specifici, finalizzati a preservare le superfici investite a prato permanente che contribuiscono maggiormente alla tutela ambientale, in particolare per quanto concerne il sequestro del carbonio, la biodiversità e l'erosione del suolo.
Angelo Frascarelli