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La strategia Europa 2020 riconosce nell'imprenditorialità e nel lavoro autonomo due elementi essenziali per conseguire una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva.
Per tale motivo il Fondo Sociale Europeo (FSE), principale strumento di finanziamento utilizzato dall’UE per sostenere l'occupazione, aiutare i cittadini a trovare posti di lavoro migliori e assicurare opportunità lavorative più eque per tutti, ha dato ampio spazio alle iniziative volte a promuovere l’autoimpiego e la creazione di impresa da parte di coloro che hanno una idea di business da sviluppare.
A livello nazionale, ad esempio, è attivo il fondo SELFIEmployment, promosso da ANPAL, Agenzia Nazionale Politiche Attive per il Lavoro, e gestito da Invitalia, con l’assistenza dell’Ente Nazionale per il Microcredito e sotto la supervisione del Ministero del Lavoro.
Il fondo, attraverso la concessione di prestiti a tasso zero, finanzia l’avvio di iniziative imprenditoriali promosse da giovani NEET (i cosiddetti Not in Education, Employment or Training, cioè giovani che non sono impegnati in un'attività lavorativa, né inseriti in un percorso scolastico o formativo), con età tra 18 e 29 anni, iscritti al programma Garanzia Giovani.
Il fondo finanzia piani di investimento inclusi tra 5.000 e 50.000 euro.
I prestiti erogabili sono di tre tipologie: microcredito, da 5.000 a 25.000 euro; microcredito esteso, da 25.001 a 35.000 euro; piccoli prestiti, da 35.001 a 50.000 euro. Sui finanziamenti non sono applicati interessi e non è richiesta alcuna forma di garanzia, e possono essere rimborsati nei successivi 7 anni, con rate mensili posticipate.
I fondi sono erogati su base regionale, attraverso una ripartizione finanziaria che tiene conto della regione di provenienza del giovane.
SELFIEmployment è una misura a sportello, il che significa che le domande possono essere presentate fino a quando vi sono risorse finanziarie disponibili per le Regioni di residenza.
Ma quali sono i settori finanziabili? Produzione di beni e fornitura di servizi e commercio, anche in forma di franchising; sono invece escluse le imprese operanti nel settore della pesca, acquacoltura, produzione primaria in agricoltura, lotterie, scommesse e case da gioco.
Il prestito può essere utilizzato per spese relative ad attrezzature, macchinari, impianti e allacciamenti, beni immateriali ad utilità pluriennale (ad eccezione di brevetti licenze e marchi) e ristrutturazione di immobili entro il limite massimo del 10% del valore degli investimenti ammessi. Sono inoltre considerate ammissibili le spese per l'avvio dell'attività, nonché stipendi e salari.
La domanda può essere presentata dai soggetti NEET in forma di imprese individuali, società di persone, società cooperative con un numero di soci non superiore a nove, associazioni professionali e società tra professionisti costituite da non più di 12 mesi rispetto alla data di presentazione della domanda, purché inattive, oppure imprese non ancora costituite, a condizione che si costituiscano entro 60 giorni dall’eventuale provvedimento di ammissione.
La procedura di accesso alle agevolazioni è esclusivamente telematica, tramite l'apposita area riservata disponibile sul sito di Invitalia (www.invitalia.it).
Con la domanda sarà necessario trasmettere: il piano di impresa, ovvero il documento che illustra nel dettaglio l'idea imprenditoriale oggetto della domanda di agevolazione (descrizione dell'attività proposta; analisi del mercato e relative strategie; aspetti tecnici; aspetti economico-finanziari); eventuale attestato di partecipazione al percorso di accompagnamento alla costruzione del Business Plan; atto costitutivo e statuto, laddove previsto; preventivi; dichiarazioni sostitutive di atto di notorietà relative al possesso dei requisiti per l'accesso alle agevolazioni. Inoltre, in relazione all'iniziativa presentata e laddove già posseduti dal proponente, sarà necessario trasmettere altri documenti quali ad esempio titoli di studio abilitanti, abilitazioni, autorizzazioni, licenze, contratto di locazione.
Come si evince, dunque, il fondo è riservato a quei giovani che abbiano già una idea imprenditoriale definita e siano già in possesso di un Business Plan che identifichi chiaramente l’idea e le tipologie di investimenti necessari per l’avvio dell’attività, ma questo richiede competenze specifiche e comporta anche costi consulenziali. Pertanto, il Fondo Sociale Europeo fornisce uno strumento ulteriore, ovvero l’iniziativa formazione e accompagnamento “Yes, I start up!” dell’Ente Nazionale per il Microcredito, rivolta a coloro che, volendo accedere al prestito, necessitano però di un accompagnamento preliminare per la definizione della propria idea e lo sviluppo del relativo piano aziendale.
In ogni Regione sono state individuate ed accreditate agenzie formative abilitate all’erogazione di percorsi formativi gratuiti, rivolti a classi di minimo 3 e massimo 12 allievi, della durata di 80 ore (di cui 60 ore di aula e 20 di accompagnamento individuale alla stesura del Business Plan). All’interno del sito dell’Ente Nazionale per il Microcredito, pagina dedicata a “Yes, I start up”, è possibile visionare l’elenco dei soggetti accreditati e l’elenco dei corsi in programma su tutto il territorio nazionale (www.microcredito.gov.it).
Angelo Frascarelli