Seleziona qualsiasi testo e clicca sull'icona per ascoltarlo!
Angelo Frascarelli
pacchetto-ortofloro-plus I distretti del cibo: un Decreto Ministeriale definisce criteri e procedure per l’attuazione degli interventi per la creazione e il consolidamento

Please publish modules in offcanvas position.

il decreto ministeriale 22 luglio 2019 ha emanato i criteri, le modalità e le procedure per gli interventi finalizzati alla creazione e al consolidamento dei distretti del cibo (gazzetta ufficiale n. 223 del 23-09-2019), in attuazione della legge finanziaria 2018. i distretti del cibo. i distretti del cibo, istituiti con la legge n. 205 del 27 dicembre 2017, costituiscono un nuovo modello di sviluppo per l'agroalimentare italiano. i distretti del cibo sono finalizzati a promuovere lo sviluppo territoriale, la coesione e l’inclusione sociale, favorire l’integrazione di attività caratterizzate da prossimità territoriale, garantire la sicurezza alimentare, diminuire l’impatto ambientale delle produzioni, ridurre lo spreco alimentare e salvaguardare il territorio e il paesaggio rurale, attraverso le attività agricole e agroalimentari. si definiscono distretti del cibo:. i distretti rurali quali sistemi produttivi locali di cui all’articolo 36, comma 1, della legge 5 ottobre 1991, n. 317, caratterizzati da un’identità storica e territoriale omogenea, derivante dall’integrazione fra attività agricole e altre attività locali, nonché dalla produzione di beni o servizi di particolare specificità, coerenti con le tradizioni e le vocazioni naturali e territoriali;. i distretti agroalimentari di qualità quali sistemi produttivi locali, anche a carattere interregionale, caratterizzati da significativa presenza economica e da interrelazione e interdipendenza produttiva delle imprese agricole e agroalimentari, nonché da una o più produzioni certificate e tutelate, ai sensi della vigente normativa europea o nazionale, oppure da produzioni tradizionali o tipiche;. i sistemi produttivi locali, caratterizzati da una elevata concentrazione di piccole e medie imprese agricole e agroalimentari, di cui all’articolo 36, comma 1, della legge 5 ottobre 1991, n. 317;. i sistemi produttivi locali anche a carattere interregionale, caratterizzati da interrelazione e interdipendenza produttiva delle imprese agricole e agroalimentari, nonché da una o più produzioni certificate e tutelate, ai sensi della vigente normativa europea, nazionale e regionale;. i sistemi produttivi locali localizzati in aree urbane o periurbane, caratterizzati dalla significativa presenza di attività agricole volte alla riqualificazione ambientale e sociale delle aree;. i sistemi produttivi locali, caratterizzati dall’interrelazione e dall’integrazione fra attività agricole, in particolare quella di vendita diretta dei prodotti agricoli, e le attività di prossimità di commercializzazione e ristorazione esercitate sul medesimo territorio, delle reti di economia solidale e dei gruppi di acquisto solidale;. i sistemi produttivi locali caratterizzati dalla presenza di attività di coltivazione, allevamento, trasformazione, preparazione alimentare e agroindustriale, svolte con il metodo biologico o nel rispetto dei criteri della sostenibilità ambientale, conformemente alla normativa europea, nazionale e regionale vigente;. i biodistretti e i distretti biologici, intesi come territori per i quali agricoltori biologici, trasformatori, associazioni di consumatori o enti locali abbiano stipulato e sottoscritto protocolli per la diffusione del metodo biologico di coltivazione, per la sua divulgazione nonché per il sostegno e la valorizzazione della gestione sostenibile anche di attività diverse dall’agricoltura. nelle regioni che abbiano adottato una normativa specifica in materia di biodistretti o distretti biologici si applicano le definizioni stabilite dalla medesima normativa. il riconoscimento dei distretti del cibo avviene attraverso le regioni e le province autonome di appartenenza che provvedono alla comunicazione almipaaf, che ha istituito il registro nazionale dei distretti del cibo. stanziamento finanziario e agevolazioni. la finanziaria 2018 ha autorizzato una spesa di 5 milioni di euro per l’anno 2018 e di 10 milioni di euro a decorrere dall’anno 2019. le agevolazioni di cui al presente decreto sono concesse nella forma del contributo in conto capitale. gli interventi ammissibili alle agevolazioni comprendono le seguenti tipologie:. investimenti in attivi materiali e attivi immateriali, nelle aziende agricole, connessi alla produzione agricola primaria;. investimenti per la trasformazione di prodotti agricoli e per la commercializzazione di prodotti agricoli e alimentari;. investimenti concernenti la trasformazione di prodotti agricoli in prodotti non agricoli, nei limiti individuati nei provvedimenti;. costi per la partecipazione dei produttori di prodotti agricoli ai regimi di qualità e misure promozionali a favore dei prodotti agricoli;. investimenti per la promozione dell’immagine e delle attività del distretto;. progetti di ricerca e sviluppo nel settore agricolo e agroalimentare. gli interventi agevolativi sono attuati con bandi emanati dal ministero delle politiche agricole, che devono essere ancora emanati. in allegato l'elenco del registro dei distretti del cibo. angelo frascarelli. angelo frascarelli ©riproduzione riservata
Chiudi lettore contestuale