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Con il Decreto n. 3318 del 31 marzo 2020, entrato in vigore dal 1° aprile, anche il MIPAAF ha adottato i primi provvedimenti di proroga e deroga alla normativa per il comparto agricolo, a seguito delle misure urgenti adottate per il contenimento dell’emergenza epidemiologica da COVID-19.
Il Decreto interviene sui settori:
L’articolo 2 del Decreto stabilisce che, per la campagna 2020/2021, il termine ultimo per la presentazione delle domande di aiuto per la misura della ristrutturazione e riconversione dei vigneti è fissato al 15 luglio 2020.
Conseguentemente, il termine per la definizione della graduatoria di ammissibilità delle domande di aiuto è fissato al 15 gennaio 2021.
Sono state riviste le penalità e le sanzioni per i beneficiari di contributi per la ristrutturazione e riconversione dei vigneti che non abbiano realizzato l’intera superficie oggetto della domanda di aiuto. In base al Decreto, non si applicano le disposizioni di cui al comma 4, 5 e 6 dell’art. 10 del D.M. n. 1411/2017. In caso di scostamento superiore al 50% tra le superfici realizzate e quelle oggetto di domanda, non si procederà:
Quest’ultima inibizione non si applicherà neppure ai beneficiari che non presentano la domanda di aiuto entro i termini stabiliti.
Anche le misure di sostegno per investimenti materiali e immateriali per impianti di trattamento e infrastrutture vitivinicole, definite dal D.M. 911/2017, vedono l’introduzione di alcune deroghe.
Le Regioni, limitatamente alla campagna 2019/2020, per favorire la realizzazione degli interventi programmati, possono consentire ai beneficiari di modificare la durata del progetto approvato (da annuale a biennale e da biennale a triennale). A tal fine, è consentito al beneficiario di poter richiedere il pagamento in forma anticipata.
Nelle domande di aiuto, per la campagna 2019/2020, è consentito ai beneficiari di apportare modifiche, anche di natura strategica, ai progetti approvati con una comunicazione che non richiede convalida da parte dell’Ente istruttore competente. I termini e le relative modalità saranno definiti da AGEA.
Per quanto riguarda le penalità previste dal D.M. 911/2017, limitatamente alle campagne 2018/2019 e 2019/2020, ai beneficiari di contributi per gli investimenti, che non abbiano potuto realizzare le azioni contenute nel progetto di investimento approvato, non si applicano:
Il rilascio delle autorizzazioni per nuovi impianti vitivinicoli, reimpianto e conversione dei diritti di reimpianto, disciplinate dal D.M. 12272/2015, vede una modifica dell’art. 7-bis e 8.
L’articolo 7-bis viene così modificato “l’istruttoria della verifica dei criteri di cui alle lettere b) e c) dovrà essere completata dalle Regioni entro 15 luglio, pena la mancata applicazione del criterio”.
All’articolo 8, relativo alla procedura per le domande di autorizzazione di nuovi impianti, si dispone che la presentazione richiesta debba avvenire dal 15 febbraio al 30 maggio 2020 (in precedenza era il 31 marzo). Le richieste ammissibili sono raccolte a livello nazionale, nell’ambito del SIAN entro il 15 giugno 2020.
L’articolo 2 del Decreto per l’anno 2020 prevede che:
Infine, vista la necessità per motivi sanitari di contenere la diffusione del virus COVID-19, si evitano i controlli in loco.
Ai fini del calcolo della frequenza dei controlli triennali per la verifica della sussistenza dei requisiti necessari per il mantenimento delle autorizzazioni dei centri di imballaggio uova, non si terrà conto del periodo che sarà interessato dalle restrizioni adottate per il contenimento della diffusione dell’epidemia COVID-19.
Sono sospesi fino al 31 dicembre 2020 i controlli e le verifiche in loco sulle comunicazioni della filiera lattiero-casearia.
Sono prorogati al 31 dicembre 2020 i tesserini attestanti l’abilitazione alla classificazione delle carcasse bovine e suine in scadenza entro tale data.
In ultimo, i controlli in loco previsti per il settore apistico, per il periodo interessato dalle restrizioni adottate dalle competenti autorità per il contenimento dell’epidemia COVID-19, saranno svolti nella percentuale minima concessa dalla normativa unionale.